lunedì 26 settembre 2011

Plumcake per una sana colazione


Non avevo ancora usato la tortiera in silicone di Guardini fette perfette, una tortiera con 12 fette separate, che dopo la cottura escono facilmente e sono già porzionate, è molto comoda e le fette sono davvero belle.
Ho fatto un plumcake autunnale con della frutta fresca, comodo per una colazione veloce.
Ingredienti:
5 uova biologiche
250 grammi  di zucchero
300 grammi i farina 00
220 grammi di burro
1/2 bustina di lievito per dolci
buccia di limone
frutta fresca come preferite

Montare il burro con lo zucchero a spuma, aggiungere la scorza di limone grattugiata, poi le uova uno per volta, sempre montando con il gancio a foglia della planetaria, finito di aggiungere le uova avrete un impasto bello gonfio, allora cominciate a setacciare sopra la farina con il lievito. A questo punto versate l'impasto nelle 12 fette che compongono la torta, badate che non arrivi al bordo altrimenti andrà di fuori durante la cottura. Adesso cominciate ad inserire la frutta fresca, pezzettini di mela, pezzetti di pesca, e quello che preferite, io ho mezzo i miei famosi mirtilli disidratati che trovo al supermercato del biologico, sono stupendi e hanno un buon sapore di mirtillo fresco. Potete anche mettere gocce di cioccolato, se preferite, io ho messo solo frutta fresca, mirtilli e uvetta, ma tutto può andare bene, livellate la superficie e infornate a 175°C per 30 minuti, questo dicono loro, ma ricordatevi sempre come cuoce il vostro forno. Prima di riempire lo stampo in silicone mettetelo sopra un vassoio in acciaio o sopra alla leccarda del forno, altrimenti quando sarà pieno non potrete muoverlo, dovrete mettere in forno lo stampo con il vassoio, Appena cotto toglietele i plumcake degli stampi e fateli raffreddare su una griglia

Ci rivedremo dopo il trasloco di casa, spero presto....un abbraccio










giovedì 22 settembre 2011

Carciofi ripieni


A Roma si fa spesso il carciofo ripieno e ripieno di pecorino romano, è una delizia.
Devo confessare che questi non li ho fatti adesso, questi si fanno con le Mammole, il carciofo romanesco, quello grande e largo, non con lo spinoso toscano, il violetto sardo, quelli si usano per altre preparazioni, la mammola cresce apposta per essere fatta alla giudia e ripiena. Viene fuori dopo gli altri carciofi, un po' più tardi, è un buon carciofo, anche se di sapore io preferisco gli altri, gli spinosi.

Prendete i carciofi, devono essere belli grandi. puliteli intorno, ma non tagliate troppo le foglie in altezza, togliete invece i gambi, pareggiateli, allargate le foglie centrali e con un cucchiaino cercate di togliere la parte centrale del carciofo, il pelo, che non va mangiato, non fa bene. Lavateli bene, in modo che l'acqua vada dentro alle foglie e sbatteteli sul lavabo dalla parte delle foglie, in modo che perdano l'acqua e si allarghino. Lasciateli a testa in giù per farli scolare bene.

Ingredienti per 3 carciofi grandi, mammola
100 grammi di pecorino
50 grammi di pane grattato
un ciuffo di prezzemolo
un uovo
sale, pepe, noce moscata
menta romana


Unite tutto assieme, e fate un impasto,  poi riprendete i carciofi, e tra una foglia e l'altra mettete un po' di ripieno, fate così con tutto il carciofo, stringeteli un po' e metteteli in un tegame un po' alto, devono stare in piedi, aggiungete dell'olio evo e acqua, che arrivi quasi a metà dei carciofi. A fuoco medio fateli cuocere, lentamente, la cosa è abbastanza veloce, i carciofi cuociono presto, fate ritirare l'acqua e poi serviteli, sono ottimi come secondo.

lunedì 19 settembre 2011

Tortino di gorgonzola, con albicocche, pere e composta di pere....e blog a impatto zero!!!

Facilissimo da fare buonissimo da mangiare. Avete mai comprato le torte di gorgonzola, quelle bellissime tutte ricamate, con dentro e sopra la frutta, fresca, secca, in tutti i modi e tutti i tipi di frutta? Qui a Roma ne fanno di mille tipi, immagino al nord, patria del gorgonzola, cosa potranno fare?
Mio marito è un amante di queste torte e io oggi ho provato, ma ho fatto un tortino, una delizia, oggi l'ho fatto in modo semplice, ma la prossima volta farò una cosa più elaborata.

Gorgonzola del tipo che piace a voi, prendete un buon gorgonzola, ma quello che preferite, dolce, piccante, con il mascarpone, io ho preso un gorgonzola dolce, poi della frutta, essiccata, non disidratata, deve essere morbida, oppure, fresca, ma dovete mangiarla subito, altrimenti fa la muffa e perde anche un po' di acqua. Non metto i pesi perché dovete decidere voi quanto ne volete fare.
Io ho usato il coppapasta della Guardini.
Mettete una base di frutta poi del gorgonzola, io ho messo, albicocche disidratate, sono scure  perché senza conservanti, ancora gorgonzola, frutta fresca, io ho messo le pere, perché stanno benissimo con il gorgonzola, pere coscia, ancora formaggio, e poi frutta, sopra ho messo fettine di pera e composta. L'ho mangiato a pranzo, solo questo con pane tostato. Provatelo.
Se programmate una cena, anche in piedi potete fare una torta rotonda, come quelle che vendono, e metterci, tutta la frutta che volete, le arance, e la frutta secca, la fantasia farà il resto.



Sono stata contattata da doveconviene.it per una nobile iniziativa: piantare un albero per ridurre le emissioni di CO2 del mio computer, cioè, computer a impatto zero. Doveconviene, ha trovato il modo di ridurre i consumi di carta, producendo volantini online per grandi centri commerciali, che notoriamente stampano molta pubblicità, invece mandando online la pubblicità, molta gente non cercherà più il volantino cartaceo, io per esempio ho rinunciato totalmente agli invii di documenti cartacei dalla mia banca, tutto online, io l'ho potuto fare perché ho banca Etica, che partecipa attivamente a certe campagne, ma sarebbe importante che tutti noi facessimo un primo passo per rinunciare a tanta inutile carta. Più carta si consuma, più alberi vanno tagliati, più alberi si tagliano, meno ossigeno rimarrà sulla terra. Che dite, è meglio un po' di ossigeno in più e qualche volantino cartaceo in meno? io dico di sì, infatti nella mia cassetta postale non arriva quasi più nulla, sono contenta di aver eliminato quasi tutto. Tornando al progetto di doveconviene.it, in collaborazione con
 http://www.iplantatree.org/home, oltre a cercare di mantenere gli alberi che ci sono, ha pensato di piantarne di nuovi cercando la collaborazione di chi si muove bene nella rete ed ha la possibilità di arrivare a tanta gente.

Come fa 1 albero a neutralizzare la produzione di CO2 del tuo blog?
Quanta CO2 produce il mio blog? Secondo il Dr. Alexander Wissner-Gross, attivista ambientale e fisico di Harvard, un sito web produce una media di circa 0,02 g di CO2 per ogni visita. Assumendo 15.000 pagine visite al mese, questo si traduce in 3,6 kg di CO2 l’anno. Questa produzione è legata soprattutto al funzionamento dei server.
Quanta CO2 viene assorbita da un albero? Dipende da diversi fattori, ma la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) calcola che un albero assorba ogni anno in media circa 10kg di CO2. Noi consideriamo prudentemente 5kg l’anno per ogni albero. 
Un albero neutralizza le emissioni di CO2 del tuo blog, per 50 anni! Come mostra il conto sopra indicato, il tuo blog produce almeno 3,6kg di CO2 l’anno, un albero ne elimina 5 e vive in media 50 anni! Aiutandoci a piantarne uno, insomma, puoi continuare a scrivere sul tuo blog per il prossimo mezzo secolo! 
Se siete interessati ad avere anche voi un blog a impatto zero andate a visitare il loro sito e troverete interessanti spiegazioni: contattate la signora Alice Staffieri all'indirizzo mail: alice.staffieri@doveconviene.it
http://www.doveconviene.it/co2neutral/un-blog-un-albero



Lo scopo del progetto è di compensare l’emissione di anidride carbonica derivante dall’attività dei blog che decidono di partecipare all’iniziativa.

E’ stato calcolato che ogni anno un blog, o un sito internet, produce almeno 3,6 kg di CO2. Un albero invece riesce ad assimilare dai 5 ai 10 kg di anidride carbonica all’anno e vive in media 50 anni.
Il progetto prevede che per ogni blog aderente verrà piantato un albero in una zona soggetta ad un processo di riforestazione. Attualmente il progetto opera a Göritz, in Germania, dove è prevista la piantagione di 27.000 alberi.

Doveconviene.it riunisce i volantini promozionali di molte catene commerciali ( Unieuro, Trony, Lidl solo per citarne alcune), permettendo all’utente di sfogliarli e di averli tutti a disposizione all’interno di un unico sito. E' possibile inoltre accedere a tutte le informazioni utili sul singolo negozio (es. orari Mediaworld , chiusure settimanali).
Alcuni esempi delle catene presenti :

E’ stata sviluppata anche un’applicazione per dispositivi mobili (smartphone e tablet) in modo da avere sempre a portata di mano il volantino che più ci interessa.

Doveconviene.it, contribuisce quindi due volte alla lotta alla deforestazione, da un lato scoraggiando l’utilizzo della carta per scopi pubblicitari e dall’altro mettendo in grado i blog aderenti al progetto “il tuo blog a impatto zero” di contribuire alla riforestazione del pianeta in maniera totalmente grauita.

Per conoscere i dettagli sul progetto e sull’ecosistema che si va a salvaguardare visita

http://www.iplantatree.org/project/7

sabato 17 settembre 2011

Fettuccine con salsa ai porri



Ricetta del famoso chef Luigi Pomata, eseguita per "La cucina sarda della salute" volumi editi dall'Unione sarda e raccolti da mia cognata che poi me ne ha fatto dono, sapendo quanto mi avrebbe fatto piacere, Ci sono decine di ricette, primi piatti, dolci, secondi, di carne e di pesce, le ricette sono dei più famosi chef italiani e commentate da un dietologo e nutrizionista. Vorrei postare, adesso che si entra nel periodo delle verdure invernali, le migliori, qualcuna di queste ricette, che io trovo ottime.
Ingredienti:
300 grammi di farina kamut biologica con cui farete le fettuccine
3 tuorli di uova biologiche
poca acqua da aggiungere perché mettendo solo il tuorlo non si riesce ad impastare, basta aggiungere poca acqua per volta mentre si impasta, intorno ai 50 grammi dovrebbe bastare.
la ricetta originale prevede 320 grammi di fettuccine senza uovo

per la salsa:
3 porri, solo la parte bianca
2 dl di latte
20 grammi di parmigiano (io pecorino sardo)

qualche cucchiaio di olio evo
sale, noce moscata (io pepe)








Pulire i porri, togliete le barbine la parte verde in alto e lavateli poi prendete solo la parte bianca e tagliatela a rondelle finissime, mettetela in una padella (io ho usato la ceramica perché necessita meno olio, fateli stufare con un cucchiaio i olio evo e due di acqua. Poi aggiungete il latte e portate a cottura, saranno sufficienti altri 10 minuti. Mettete il sale.
Nel frattempo fate bollire l'acqua, e cuocete le fettuccine, le mie essendo appena fatte si sono cotte in pochissimi minuti, 3, 4, le ho prese con una pinza e messe nella padella della salsa, ho alzato la fiamma, aggiunto acqua di cottura, se serve, e poi inondate di pecorino o parmigiano, ci vorrebbe anche del prezzemolo, ma non l'avevo.
Sono facili, veloci e molto sane, l'unica cosa che ho aggiunto sono i tuorli per fare la pasta.
 

lunedì 12 settembre 2011

Ravioli al cavolo rosso e gorgonzola, su mele caramellate

 Un piatto semplice con qualcosa di rosso. Questo mi è sembrato semplice, anche se i miei piatti non sono mai troppo semplici, non ho proprio il dono della semplicità, naturali sì, ma mai troppo semplici.  Mi piace mischiare i sapori, il dolce con il salato, la frutta con i formaggi, le marmellate con i sapori forti, come il lardo,  il pecorino di fossa, e le verdure, tutte.
Oggi ho preparato, per questi ravioli, un interno di cavolo rosso. Non è un cavolo molto conosciuto, si preferiscono i verdi, e in modo particolare, qui a Roma, va proprio poco, infatti non si trova molto facilmente, ma si trova molto nei negozi che vendono biologico, ed io l'ho comprato al supermercato Bio's. Però avevo bisogno di un formaggio per "legare" il cavolo, e ho usato pochissimo gorgonzola dolce. Poi lo dovevo condire e poggiarli su un letto con un piccolo fregio rosso. Cosa c'era di meglio che servirli con delle fette di mela con la buccia? sì ma passate in pochissimo burro. Andiamo a spiegare la ricetta.
 
Per la pasta:
200 grammi di farina di grano korasan (kamut)
3 tuorli
un pizzico di sale e un cucchiaio di olio evo
se necessario aggiungere poca acqua per volta
Ho messo tutto nella planetaria, gancio impasto e ho fatto impastare fino ad avere una pasta liscia e lucida, l'ho messa a riposare nella cassetta della verdura in frigorifero.

Impasto per farcire i ravioli:
300 grammi di cavolo rosso
50 grammi di gorgonzola dolce
un cucchiaino di parmigiano
1 mela con la buccia rossa
Tagliate a julienne, lavate e mettete in un tegame con olio evo, e metà mela sbucciata e tagliata in 4 pezzi (questo è la ricetta del cavolo rosso che fanno in Austria) fate cuocere a fuoco molto basso coperto, ci vorrà un'ora.
Una volta pronto il cavolo, prendetene una parte, 150 grammi, schiacciatelo con una forchetta e cercate di ridurlo in crema il più possibile, ma senza frullarlo, aggiungete il gorgonzola, un cucchiaino di parmigiano e amalgamate bene.
Riprendete la pasta, tirate delle strisce, e fate i ravioli, mettendo la farcia in mezzo alla pasta e chiudendo il raviolo dandogli la forma che preferite.

Presentazione:
Tagliate una mela a fettine sottili e mettetela in una padella con una noce di burro, fatela caramellare, da ambo i lati. Versate il burro nel piatto, fateci scendere dei fili di zafferano, accomodateci le fettine di mela. A questo punto metteteci sopra i ravioli che avrete fatto cuocere in acqua bollente per un paio di minuti. Un filo di olio evo e un pioggia di fili di zafferano. Sono stupendi.



Con questa ricetta partecipo al contest di Barbara Get an AID in the KITCHEN, tutte le spiegazioni le trovate qui, io intanto vi lascio quella bellissima immagine del KA, l'ho messa bella grande così si vede meglio, è stupenda.

domenica 11 settembre 2011

ACCENDEMMO LA TELEVISIONE E CI FU SUBITO CHIARO: ERA TERRORISMO!!!

Eravamo appena tornati dalle vacanze, io con i bambini, mio marito, al solito era tornato prima a Roma, per lavoro, io dovevo riprendere a lavorare, dopo diversi anni di interruzione, da lì a pochi giorni...i bambini facevano le elementari, adesso fanno tutti e due l'università. Era l'11 settembre 2001 e due aerei pieni di passeggeri erano stati fatti schiantare sulle Torri gemelle. Solo un genio del male poteva ideare quell'infame atto di terrorismo. Da allora ne sono passati di anni...10, dieci, sono tanti, ne sono successe di cose, alcune molto belle, tante molto brutte...Stavamo aprendo gli scatoloni del recentissimo trasloco, eravamo scappati al mare e rimandato a settembre l'apertura delle tante scatole piene fino all'inverosimile, e stavamo nel nostro grande terrazzo, enorme, la televisione era spenta, ma era in un altro lato di quella grandissima casa, il palazzo dei giornalisti...sì eravamo andati ad abitare lì anche per quel motivo, c'erano molti colleghi di mio marito e avere come dirimpettaio una persona che conosci e di sopra altre che conosci altrettanto bene fa tanto piacere, specialmente in una città come Roma. Stavamo ridendo e aprendo scatoloni, quando si è affacciata un'amica del piano di sopra e ci ha consigliato di accendere la televisione, perché arrivavano notizie strane ma molto poco confortanti dagli States... La tragedia ci è apparsa subito grandissima e nessuno di noi ha pensato neppure per un attimo alla disgrazia...ma quale disgrazia, quello era un attentato bello e buono si capiva benissimo, si capiva perché in Italia abbiamo avuto il terrorismo, abbiamo avuto gli attentati nei treni, nelle stazioni, nelle banche, abbiamo avuto decine e decine di morti, noi sappiamo cosa è il terrorismo, in America no, gli americani non sapevano cosa fosse, fino a quel giorno, fino all'11 settembre, quando Al Qaeda con il suo leader Osama Bin Laden (che loro avevano creato ed armato) ha deciso di seminare morte, nella Grande Mela: 2976 morti di 90 nazionalità diverse e la nazione più importante del mondo gettata all'improvviso nell'insicurezza e nella paura.

mercoledì 7 settembre 2011

Melanzane Bayildi o dell'Imam svenuto


Imam Bayildi in turco vuole dire dell'Imam svenuto. Svenuto sicuramente per la bontà di questa ricetta. Credetemi, ho fatto la Moussakà, ho fatto la Parmigiana, ho fatto la Norma, tanto per citare le più famose, ho cucinato melanzane in tutti i modi per tutta l'estate, ma questa ricetta le supera tutte. E' un concentrato si sapori e di odori meraviglioso, la morbidezza della polpa, che si scioglie in in bocca e la buccia leggermente croccante racchiudono sapori che riportano all'oriente, agli odori che si respirano dentro al Gran Bazar di Istambul, dentro i ristoranti nelle isole della Grecia, o nei vecchi quartieri  di Palermo, per esempio dentro il mercato Ballarò, sono odori forti, la caponata per esempio, che rimangono nelle narici anche giorni, odori di cucine molto elaborate, cucine che essendo povere e quasi prive di carne hanno dovuto imparare a cuocere le verdure in mille modi e cambiare il sapore della stessa verdura cambiando spezia. Ne è venuta fuori una cucina meravigliosa che non troveremo mai nel Nord del mondo né a Milano e neppure ad Oslo, è una cultura, è la cultura di quel mondo.

L'idea mi è venuta sfogliando un vecchio numero di Cucina Naturale di agosto del 2003, e ho anche visitato vari siti, questo descrive bene la ricetta, quando si tratta di melanzane giro anche tutta la blogosfera. Io ho messo la menta, è un abbinamento più orientale, e loro il prezzemolo, e ho scoperto che si chiama dell'Imam svenuto perché è svenuto la bontà della melanzana, ed è vero.
Ingredienti:
2 melanzane (io ne ho fatte due) rotonde e grandi
4 cipolle, 4 spicchi di aglio schiacciati
sale, pepe (io giamaicano)
1 pizzico di cannella
un bel mazzetto di menta
6 pomodori maturi
olio evo in abbondanza

Lavare le melanzane e praticare dei tagli in verticale, scaldare olio in abbondanza, in un tegame un po' alto in modo che il volume dell'olio aumenti e friggere le melanzane, intere, girandole ogni 2-3 minuti per tutti i lati, io le ho fritte una per volta, 5 minuti ciascuna, poi metterle in piedi su fogli assorbenti per fargli perdere l'olio in eccesso.
Tagliate e fette le cipolle e mettetele nell'olio caldo in una padella, aggiungete gli spicchi d'aglio, e quando il tutto è rosolato biondo, aggiungete i pomodori tagliati a dadini, il pizzico di cannella,il sale, il pepe (io giamaicano perché ha dentro aromi vari di spezie) e quando è tutto ben amalgamato e i pomodori hanno smesso di perdere acqua e si è ritirata, quando le verdure sono tutte belle appassite, mettete il mazzetto di menta e spegnete. Quando le melanzane avranno perso olio in eccedenza e saranno un po' fredde, mettetele in un contenitore da forno e  inserite nei tagli praticati in precedenza il ripieno e quello che non entra dentro lasciatelo nel fondo dela teglia. Infornate a 180°C per 20/30 minuti. Servire freddo

Un Pezzo Della Mia Maremma: Crepes con farina di segale e farina integrale, farcite con salsiccia, parmigiano e ricotta

Ecco di nuovo le crepes. Mi piacciono e le faccio abbastanza spesso, sono versatili, si possono usare tutte le farine che vogliamo, fare tante combinazioni e farcirle in mille modi e condirle in altrettanti modi, e saranno sempre piatti diversi, ricette diverse. Spazio alla nostra fantasia allora.

Per queste crepes ho usato due farine importanti: la farina di segale biologica, che è una delle mie preferite, e una buona  farina integrale, il procedimento è sempre lo stesso, e uguale la ricetta.

Ingredienti per le crepes:

100 grammi di farina di segale biologica
50 grammi di farina integrale
3 uova
2 cucchiai e mezzo di burro fuso e freddo
2 bicchieri di latte e 1 di acqua (la ricetta originale delle crepes prevede 1 bicchiere di latte e mezzo di acqua, ma la farina di segale assorbe molto di più i liquidi e ho dovuto quasi raddoppiarli, vi accorgerete perché l'impasto risulta colloso.
1 pizzico di sale

Sbattere farina e uova, aggiungere il burro fuso e poi il latte e l'acqua, sbattere ancora e quando vi sembra pronto, dopo pochi minuti, lasciatelo riposare, coperto, per un paio di ore.
Riprendete l'impasto e fate le crepes come preferite, della grandezza che preferite.

Farcia:

1 salsiccia, la mia veniva dalla Toscana, l'avevo congelata un mesetto fa, saporita, molto condita come piacciono a noi,
300 grammi di ricotta di pecora
50 grammi di parmigiano grattugiato
noce moscata
Cuocete la salsiccia in una padella, senza farla rosolare, solo cotta, poi sbriciolatela, unite la ricotta, il parmigiano e se è il caso pepe e sale, e un po' di noce moscata, fate un impasto e cominciate a farcire le crepes. La forma da dare alle crepes decidetela voi, se avete ospiti, questi sacchettini fanno molta scena, altrimenti potete piegarle a fazzoletto, a triangolo, arrotolarle tipo cannellone, la forma che più vi piace. Fate una bechamel, la ricetta la trovate qui nel post dei mezzi paccheri, versatela sulle crepes e passatele 10 minuti in forno.

lunedì 5 settembre 2011

Risotto Bianco al Gambero...nero

 

La mia passione per i risotti è ormai cosa risaputa, li faccio sempre molto volentieri anche per me sola, amo il riso, riso buoni che tengano bene la cottura, dei buoni carnaroli, arborio, risi antichi, risi di piccole risaie, dove non sono arrivati troppi macchinari e il sapore è ancora incontaminato e quando li cuoci senti l'aroma che sprigionano.
Per questo risotto ho scelto un carnaroli, sono in attesa del mio riso preferito al negozio biologico, ma non è arrivato, lo farò la prossima volta.

Preparate come sempre il brodo vegetale, come il precedente risotto che trovate qui, il brodo vegetale, va fatto sempre allo stesso modo, quando si tratterà di fare risotti che vanno cotti nel brodo di carne, vi spiegherò.

Ingredienti:

200 grammi di riso carnaroli
1 seppia con il suo nero
4 gamberoni 
brodo vegetale preparato come qui
burro, olio evo


Pulite la seppia, tenendo da parte il sacchetto con il nero, fate attenzione a non romperlo, fatela a striscioline tipo julienne e mettetela in un tegame dai bordi abbastanza alti, con olio burro e uno spicchio di aglio con la camicia, appena schiacciato. Fatela rosolare e quando è pronta, con la fiamma alta, versateci, del cognac, della grappa, della vodka, un liquore alcolico che gli dia un leggero aroma, e continuate la cotura per pochi minuti.
Preparate il riso e versatelo nel tegame, giratelo e quando è impregnato dei grassi e dei liquidi cominciate a versarvi il brodo vegetale bollente in piccole quantità.
Portate il riso a cottura mantenendolo sempre molto morbido. Nel frattempo mettete in un padellino una nocciolina di burro e pochissimo olio, versateci tutto il nero e scioglietelo con un cucchiaio, magari aggiungendo poco brodo caldo per scioglierlo meglio. A questo punto prendete un paio di gamberoni, toglietegli il guscio e la testa, metteteli nel liquido nero e fateli cuocere molto piano nel liquido, si devono cuocere e devono diventare neri, fate così anche con la testa, tutto nerissimo, e non fate addensare troppo la salsina perché serve.
Tenete sempre il riso morbido e il brodo caldo.


Per impiattare: mettete la salsina nera a specchio in un piatto bianco, passate un po' di burro liquido con un pennello all'interno di un coppapasta o una ceramica da fuoco, piccola e rotonda, riempitela di riso, premete bene e poi rovesciate in mezzo alla salsa nera. Mettete il gamberone nero sopra, la testa accanto e sbaffate un po' il piatto con il nero di seppia, o come preferite, qui la fantasia è d'obbligo. Il risotto è meraviglioso e se c'è anche un po' di coreografia non guasta, i vostri ospiti rimarranno affascinati da un piatto così presentato.

venerdì 2 settembre 2011

Polpette povere: ricetta post manovra economica

 
Polpette povere. Sì avete capito bene e senza facili battute e senza voler essere troppo pessimisti, penso che ci dovremo abituare a riciclare tutto quello che possiamo, perché gli anni a venire non saranno facili, e siccome abbiamo capito che i sacrifici dobbiamo farli noi, a meno che non succeda qualche miracolo...io sono agnostica e se il miracolo lo vedo, ci posso anche credere, ma con i conti che ha l'Italia la vedo proprio brutta... e dunque penso che dobbiamo imparare a cuocere anche le bucce delle patate.
Questa ricetta di riciclo totale l'ho trovata nel sito di Luciano Pignataro e se volete visitarlo lo trovate qui, ve lo consiglio ci sono di ricette molto buone e particolari.


Ingredienti e modo di cucinarle:

Mezzo filone di pane a lievitazione naturale, io ho utilizzato il mio, avevo degli avanzi di alcuni giorni, di pane misto,
3 uova,
sale, pepe
poi ho messo del parmigiano grattugiano grossolanamente, della ricotta forte stagionata, e mezza treccia di mozzarella tagliata a dadini, e siccome avevo ,età cacciatorino, l'ho tagliato a pezzetti molto piccoli e ho messo pure quello. Tutto questo senza dare molta importanza al peso, ho fatto un po' e un po', se avete altri formaggi li potete mettere, si chiamano anche "svuotafrigo" .
Impastate, con le mani molto bene, fate delle polpette di normali dimensioni, passatele nella farina di masi, la bramata a grana grossa, perché vengono più croccanti, friggetele in abbondante olio o di arachide o extravergine. Sono una meraviglia, quando le aprite fanno il filo, (s vede nella foto) come i supplì alla romana, buone, croccanti e molto saporite. Ecco un modo per riciclare il pane avanzato.
Siccome io adoro le cipolle, nell'olio ancora caldo, ho buttato degli anelli di cipolle di tropea e li ho fatti appassire per alcuni minuti, usandoli come contorno. Una delizia. Provatele.