venerdì 17 dicembre 2010

Profitterol


Non riesco a postare delle ricette corte, 20 minuti per le foto, altrettanto per scrivere i vari passaggi della ricetta, fare quasi tutto in casa, come i canditi del panettone....la mia maestra, colei che mi ha detto: "fallo il blog" mi ha insegnato che le ricette vanno spiegate bene e, quando è possibile anche fotografate, ed io penso che sia giusto, altrimenti che senso ha tenere un blog? lo scopo del blog è anche quello di "insegnare" a persone che magari ne sanno meno di noi come si fa un dolce, come si fa un determinato pane, come si fa il lievito, e quando vedo ricette del tipo.....prendete questo, questo e questo, li impastate gli date la forma di panini e li mettete 20 minuti in forno rimango allibita.....questa non è una ricetta....
Ieri era l'anniversario del nostro matrimonio, insomma mio marito ed io 22 anni fa in una giornata fredda che più fredda non poteva essere in una maremma spazzata da una tramontana arrivata direttamente dalla Siberia, abbiamo detto sì in un Municipio, il Municipio di Grosseto che ospita bellissimi quadri della Scuola dei Macchiaioli. Io avevo una costola fratturata perché mio marito una settimana prima, in un impeto d'amore, abbracciandomi mi aveva stretto troppo e si è sentito distintamente un crac dovuto alla costola rotta. Con il freddo le fratture fanno più male, ed io stavo malissimo. Ci siamo sposati alle ore 18 e la cena l'abbiamo fatta in un ristorante tipico di vera cucina maremmana, con tortelloni di ricotta e bietole (il vero tortello toscano è con le bietole) e tante altre cose, crostini di caccia, di milza, di tutto, fino ai dolci tipici fatti rigorosamente in casa...ma faceva freddo da morire....così ieri e così oggi...
Allora ieri sera per festeggiare ho fatto questo bellissimo profitterol, piace a tutti. Ho cominciato la mattina facendo la pasta choux, buonissima ma per asciugarla in forno ci vogliono le ore, poi ho montato la panna per riempiere le bigné, poi ho preparato il cioccolato per ricoprire la classica piramide.


Ingredienti per la pasta choux:

260 grammi di farina 0 o 00
160 grammi di burro
1/2 litro di acqua
5 uova
sale un pizzico
zucchero un pizzico
6 dl di panna fresca da montare
40 grammi di zucchero a velo

Mettete in una pentola non troppo grande, meglio sarebbe con il fondo spesso, l'acqua con il burro e il pizzico di sale, portate ad ebollizione, toglietela dal fuoco e gettateci tutto insieme la farina, girate per sciogliere bene tutti i grumi e poi rimettetela sul fuoco e tenetecela alcuni minuti, sempre girando, fino a che non sfrigola, a quel punto è pronta, mettetela da una parte e fatela intiepidire, poi cominciate a metterci dentro un uovo per volta girando benissimo facendolo incorporare prima di mettere l'altro. L'impasto per le bigné è pronto, mettete l'impasto nel sac a poche con bocchetta grande e depositate delle  palline grandi come noci in una teglia rivestita di carta forno, infornate a 200°C per 20/30 minuti, poi aprite il coperchio e fate asciugare le bignè a lungo, per risultare buone e croccanti devono essere perfettamente asciutte, così durano più a lungo.



 Per la salsa al cioccolato:


150 grammi di cioccolato fondente da copertura
2,5 dl di latte
10 grammi di maizena
50 grammi di zucchero
Fate sciogliere il cioccolato tritato in una bastardella con metà del latte; incorporate la maizena diluita con il latte rimasto, lo zucchero e fate addensare la salsa mescolando di continuo per non farla attaccare.
Montate la panna, incorporando poco per volta lo zucchero a velo, mettetela in un sac a poche con bocchetta piccola e riempite i bigné. Sistemateli in un piatto da portata a piramide, versateli sopra la salsa al cioccolato e fate poi le decorazioni con la panna.



















 

martedì 14 dicembre 2010

Tortelli al cavolo nero con pecorino al tabacco e noci su crema di cannellini


Ancora tortelli, sì ancora tortelli. La pasta fresca, ripiena, è un'altra delle mie passioni, mi piace inventarmi impasti da mettere insieme, cercare formaggi particolari che esaltino il sapore di una verdura o un frutto da accostare ad un formaggio...sono dei piccoli scrigni... Questa ricetta per metà l'ho inventata e una parte l'ho trovata girando nel web, adesso faccio una cosa scorretta perché non metto il link, ma non ricordo il blog e non l'ho segnato, però ho preso l'idea della doppia farina per la pasta, se qualcuno dovesse riconoscere qualcosa non me ne voglia, sono pronta a scusarmi.

Ingredienti per la pasta:

150 grammi di farina 0
150 grammi di farina di grano duro
1 uovo
acqua qb per avere un impasto di giusta consistenza
sale, poco olio evo
Io la pasta la faccio con la macchina del pane al programma impasto, perché viene fuori una pasta ben lavorata, molto elastica e non duro nessuna fatica, ovviamente regolare l'acqua mettene poca per volta perché molto dipende da quanto la vostra farina assorbe, una volta fatto l'impasto avvolgetelo nella 
                                                                                    pellicola e mettetelo a riposare in frigo.

Ingredienti per il ripieno:

qui ho fatto tutto ad occhio
un mazzo di foglie di cavolo nero, molto tenere, scartate le foglie vecchie togliete la parte
centrale molto dura
100 grammi di pecorino invecchiato al tabacco
6 noci
sale, pepe
fagioli cannellini già lessati

Lavate benissimo il cavolo perché all'interno di tutte quelle pieghette ci si possono annidare insettini vari, fatelo a pezzetti e tuffatelo (tuffatelo e basta!!!) in acqua bollente, mettetelo subito in uno scolapasta, e poi una volta scolato benissimo tritatelo a coltello. Raccoglietelo in una terrina, sminuzzate il pecorino molto finemente, unitelo al cavolo, schiacciate le noci, pestatele nel pestello e unite anche queste all'impasto principale, impastate molto bene, aggiungete il sale ed il pepe e mettetelo da una parte. Riprendetete la pasta, fate delle strisce e, dandogli la forma che volete, fate i tortelli, io li ho fatti quadrati, tagliati con la vecchia  rotellina, ho messo un cucchiaino di impasto sopra una striscia di pasta, l'ho coperto con un'altra striscia, ho schiacciato per far aderire la pasta e togliere l'aria e poi ho tagliato.
 Metteteli nell'acqua bollete, dove avrete versato un po' di olio per evitare che la pasta fresca si attacchi, per 5 minuti, scolateti e conditeli con pochissimo burro sciolto, poi adagiateli in una salsa di fagioli cannellini che avrete frullato con il minipimer e montato con olio, insaporito con sale e pepe e messa a specchio nel piatto, sopra i tortelli. Domani vi fornirò un'altra ricetta di tortelli, sono ricette che potrete fare per il pranzo di Natale, io li sto provando per questo.


venerdì 10 dicembre 2010

Tortelli al radicchio trevigiano in cestini di pecorino


Per la sfoglia vi rimando sempre qui a queste meravigliose pappardelle, per il ripieno, radicchio trevigiano precoce, pecorino romano, ricotta da grattare.


Ingredienti:

 un cespo di radicchio trevigiano precoce
1 o 2 scalogni
200 grammi di pecorino romano grattugiato
ricotta da grattare

Tagliate il radicchio a striscioline  e dopo averlo lavato mettetelo in un tegame dove avrete fatto imbiondire gli scalogni tagliati finissimi. Coprite e fate cuocere il radicchio che non deve rosolarsi, una volta cotto tagliatelo con la mezzaluna in modo da ridurlo fino fino (non lo frullate perché tira fuori l'acqua), metteteci un paio di cucchiai di pecorino, il sale e il pepe, girate per amalgamare aggiungete poi un cucchiaio di ricotta grattata. Intanto mettete sul fuoco un padellino piccolo, sistemateci uno strato abbondante di pecorino e aspettate che si sciolga, spegnete il fuoco e, aiutandovi con una spatola, mettete questa specie di frittatina sopra ad una coppetta girata a testa in giù così da dargli una forma di cestino. Fatela freddare e fatene un'altra, magari di diversa forma, io ne ho fatte due per ogni commensale, una più larga e più bassa e l'altra, che ho messo dentro, più alta e più stretta. 
Fate le strisce di pasta per i tortelli, tagliateli come preferite, io li ho fatti a tortello, ma si può dargli la forma che si vuole, mettete in ogni striscia un mucchietto di impasto, coprite con la pasta e tagliate secondo la forma preferita, quando bolle l'acqua, un po' di olio e calateli nella pentola, due minuti e sono pronti. Io ho messo una salsa di trevisano frullato, burro sciolto e acqua di cottura, a specchio nel piatto, sopra i due cestini e dentro 3 tortelli in piedi....ovviamente solo per la foto, per mangiarli non c'è bisogno di metterli in piedi, ma i cestini sono stupendi. croccanti al punto giusto.

mercoledì 8 dicembre 2010

Risotto alla salsa besciamella


Un semplicissimo risotto burro, parmigiano e salsa besciamella...con questa ricetta partecipo al contest:  "Foodblogger ai fornelli con Ballarini" che trovate qui.
La ricetta è sicuramente originale perché inventata da mia madre più di 40 anni fa.
Ingredienti:

300 grammi di Riso Carnaroli
mezza cipolla  tagliata finissima
burro di ottima qualità, per  imbiondire la cipolla e per mantecare il riso
brodo di carne
parmigiano reggiano
un cucchiaio di salsa di pomodoro

per la salsa besciamella:

un cucchiaio di burro
un cucchiaio di farina
mezzo litro di latte
noce moscata
sale un cucchiaio di salsa di pomodoro

Mettere la cipolla con il burro in una padella antiaderente, farla appassire senza prendere troppo colore, nel frattempo in un'altra padella tostare il riso, mettere la padella sul fuoco, il riso dentro e muovete di continuo il manico in modo che il riso non si bruci ma si tosti, si capisce che la tostatura è pronta prendendo fra le dita un chicco di riso, se è caldissimo vuol dire che è tostato. A quel punto mettere un mestolo di brodo bollente per volta fino a cottura ultimata (dipende dal tipo e dalla marca). Quando il riso è cotto metteci il burro e continuate a girare, in ultimo aggiungete abbondante parmigiano  e un cucchiaio o due di salsa di pomodoro (cotta), il risotto deve diventare rosa pallido. Imburrate uno stampo, e metteteci il risotto dentro, un cucchiaio per volta accomondandolo bene premendo. Nel frattempo fate la salsa besciamella come si fa normalmente, il burro in un tegame, possibilmente con il fondo doppio, un cucchiaio di farina e il latte, girate a lungo per sciogliere bene i grumi di farina e poi mettete sul fuoco continuando a girare fino a che non assoda, fate sobbollire alcuni minuti e poi spegnete. Poggiate un piatto di portata sopra lo stampo, girate e dopo un paio di minuti il budino di riso cadrà da solo nel piatto. A quel punto versate la salsa besciamella nel buco e mangiate il riso caldissimo. È un piatto  molto delicato.





Il contest terminerà alle ore 23,59 del 20 dicembre,  qui troverete ogni informazione

mercoledì 1 dicembre 2010

Anche un panettone può collegare il mondo

Il mio panettone è collassato, forse il calore, forse la cottura troppo breve per un panettone da 1 chilo, in realtà è difficile cuocere un panettone così pesante in un forno non professionale...non voglio andare a cercare la causa, ho capito che i prossimi li metterò negli stampi da 500 grammi che sono sicuramente più adatti per forni casalinghi, e questo significa che per me l'avventura continua, ho già ripreso licoli dal frigo e ho cominciato i rinfreschi e, spero, di potervi postare poi le foto di un bel panettone, per adesso metto queste per correttezza.

si noti l'avvallamento centrale


Ecco, la nostra avventura è cominciata. È bello vedere i nostri blog con questo bellissimo mondo azzurro che fluttua nell'universo, a vederlo così sembra solo una palla perfetta con una leggera pressione al nord e al sud, con delle pennellate bianche, delle macchie verdi e delle sfumature marroncine....bello vero? ma non è così...in questa bellissima palla si commettono dei crimini mostruosi, si fanno le guerre, si opprimono popoli per una cosa che presto finirà (per fortuna) per tutti, questa cosa si chiama petrolio! sì carissime amiche ed amici nel mondo si uccide per il petrolio. Questa bellissima palla colorata che fluttua nell'universo non è nostra, noi l'abbiamo avuta in prestito dai nostri genitori e abbiamo l'obbligo di mantenerla viva e passarla ai nostri figli, ma ho paura che ai nostri figli arriverà un pianeta distrutto. Per scavare i pozzi di petrolio abbiamo violentato i più bei mari del mondo, distrutto ecosistemi che non si ricreeranno mai più, ucciso milioni di animali che non chiedevano nulla, volevano solo vivere in mari puliti e coste incontaminate, distrutto le economie di Paesi che difficilmente si risolleveranno....Il Petrolio...questa cosa brutta e puzzolente che innesca le guerre...adesso sta finendo e nessuno, mi sembra, si sta preoccupando, (alcuni Paesi in verità lo fanno) di studiare energie alternative oltre a quelle già note. In Italia sono riusciti a rubare anche sulle pale eoliche, pensate un pò! Invece nel nostro Paese c'è un "petrolio" ancora migliore, si chiama cultura, patrimonio artistico e solidarietà, e cerchiamo di tenercele, perché queste sono la nostra ricchezza, andiamo qualche volta di più a visitare un museo, ci riempiremo gli occhi di bellezza. Facciamo qualcosa, non voglio essere catastrofista ma quando saremo al punto di non ritorno, e c'è poco, non potremo fare più nulla....comportiamoci bene, diamo dei buoni esempi, non stiamo solo sulla macchina, andiamo anche a piedi, prendiamo i mezzi pubblici, facciamo la raccolta differenziata, non comperiamo le fragole a dicembre o le arance in agosto...vogliamo bene al nostro mondo...non ne abbiamo una copia.
I nostri panettoni verranno sicuramente bene, ma io credo che non saranno la cosa più importante di tutta questa vicenda....la cosa più importante, secondo me, è lo stare insieme, è fare insieme una cosa tra persone che abitano a migliaia di chilometri di distanza le une dalle altre e attraverso questa cosa meravigliosa, che si chiama web, farla conoscere a tutti...Scusate il mio divagare, ma quando vedo l'immagine del mondo non riesco a non pensare....Buon panettone a noi, buon panettone a chi si affaccerà, buon panettone a tutti!!!
Andiamo ad incominciare....
Adesso inserisco la spiegazione di Anna la blogger che ha fatto il bellissimo panettone che si vede nell'immagine  nel 2009, è una guida dove lei spiega benissimo tutti i passaggi che vanno fatti, poi comincerò a mettere le foto dei miei primi pseudorinfreschi.
Come avevo già scritto, ci divertiremo in 5 per il momento, e saremo: Anna dal Giappone, Ornella dalla Grecia, libera, Manu, ed io dall'Italia, ma so con esattezza che altre persone, che non hanno un blog, e qualcuna ha anche paura di fare figuracce, ci vengono dietro.

Questo è il post di Anna che ho ricopiato, alla fine di questo inizia il mio, dove inserirò passo passo le foto e le spiegazioni.

Realizzeremo il Panettone delle Simili con licoli.
Tamara, Manu ed io usiamo licoli da tantissimo tempo, mentre Ornella se lo è creato di recente, convertendo un poco del suo bellissimo lievito naturale autoprodotto.

Inserirò in questo post le foto man mano che vado avanti con il procedimento, così faranno anche le mie amiche nei loro blog.
Dato che sono in Giappone, io sarò 8 ore avanti a Tamara e Manu e 7 ore da Ornella. Per questo, molte volte l'orario che annoterò io sembrerà strano.

Stasera (30 novembre) inizieremo con i rinfreschi, che sono necessari per far diventare ancora più forte il nostro licoli.

Quello che ci serve:
- (**Martedì o mercoledì mettere un baccello di vaniglia in un barattolo con dello zucchero, useremo questo zucchero per la preparazione del panettone)
- (Procurarsi uno stampo da panettone da1 Kg oppure 2 da 500 gr, l'impasto dovrebbe aggirarsi sui 940 gr circa)
- (2 o 4 spiedini lunghi, servono per infilzare il panettone per farlo raffreddare capovolto)

Primo impasto
185 gr di farina di forza
45 gr di zucchero alla vaniglia**
50 gr di burro morbido
85 gr di acqua tiepida
75 gr di poolish
2 tuorli d'uovo

Secondo impasto
Tutto il primo impasto
90 gr di farina Manitoba
50 gr di burro morbido, non fuso
30 gr di acqua tiepida circa
10 gr latte condensato)
20 gr di zucchero alla vaniglia**
100 gr di uva sultanina
60~80 gr di scorze di arancio e limone autoprodotte

3 gr di sale
5 gr di miele
5 gr di malto
2 tuorli d'uovo


- 30 novembre pomeriggio: prendere 30 gr di licoli e tenerlo a temperatura ambiente sino a sera

- 30 novembre sera: sciogliere 30 gr di licoli con 30 gr di acqua e poi unire 30 gr di farina, mescolare bene e a lungo, coprire con pellicola per alimenti e quindi con una copertina di pile, lasciare fermentare per 12 ore circa.


- dalla mattina del 1° dicembre alla mattina del 3 dicembre: Ogni volta sciogliere tutto licoli con 20 gr di acqua e poi unire 20 gr di farina, mescolare bene e a lungo, coprire con pellicola per alimenti e quindi con una copertina di pile, lasciare fermentare per 12 ore circa.
Cioè:
1 dicembre mattina: sciogliere i 90 gr di licoli con 20 gr di acqua e poi unire 20 gr di farina
1 dicembre sera: sciogliere i 130 gr di licoli con 20 gr di acqua e poi unire 20 gr di farina
2 dicembre mattina: sciogliere i 170 gr di licoli con 20 gr di acqua e poi unire 20 gr di farina
2 dicembre sera: sciogliere i 210 gr di licoli con 20 gr di acqua e poi unire 20 gr di farina
3 dicembre mattina: sciogliere i 250 gr di licoli con 20 gr di acqua e poi unire 20 gr di farina

Poolish
- 3 dicembre sera: sciogliere 100 gr di licoli con 100 gr di acqua e poi unire 100 gr di farina (il restante attivissimo licoli si può usare per panificare), mescolare bene e a lungo, coprire con pellicola per alimenti e quindi con una copertina di pile, lasciare fermentare sino alla mattina successiva.

Primo impasto
- 4 dicembre mattina: Nella planetaria mettere i 2 tuorli e 85 gr di acqua tiepida e mescolare. Unire 75 gr di poolish, 45 gr di zucchero, e 50 gr burro morbido e continuare a mescolare. Aggiungere 185 gr di farina e far andare la frusta a gancio per 5-6 minuti.
Mettere l'impasto in una ciotola imburrata, coprire con pellicola per alimenti, avvolgere in una coperta di pile e mettere in un posto riparato per 12-14 ore, deve aumentare 3-4 volte.

Secondo impasto
- 4 dicembre sera: Nella planetaria mettere 30 gr di acqua, 10 gr di latte in polvere (o condensato), 20 gr di zucchero alla vaniglia, 2 tuorli, 5 gr di miele, 5 gr di malto, 3 gr di sale e far amalgamare il tutto, quindi unire 90 gr di farina Manitoba.
Aggiungere tutto il primo impasto e mescolare con la frusta a foglia. Unire poco per volta i 50 gr di burro, sempre mescolando fintanto che non si sarà assorbito.
Aggiungere l'uva sultanina e la frutta candita a tocchetti. Travasare l'impasto su carta forno.
Far lievitare, coperto e a campana, per 20-30 minuti circa.
Travasare l'impasto nello stampo da 1 kg oppure in 2 da 500 gr.
Far lievitare in luogo caldo, scoperti, per tutta la notte. L'impasto deve arrivare sino al bordo dello stampo (ci vorranno molte ore, dipende dalla temperatura ambiente, lo si può anche tenere in forno spento con un pentolino pieno di acqua bollente).
Incidere la cupola con un bisturi a perdere oppure con un cutter molto affilato.
Cuocere in forno a 180°C per 30 minuti circa.
Infilzarli con due spiedini e capovolgerli per farli raffreddare.

Da questo punto inizia la mia spiegazione:
30 novembre ore 16: ho tirato fuori dal frigo il contenitore dove licoli dorme il sonno dei giusti,  ne ho presi 30 grammi e li ho messi in un bicchiere di vetro con coperchio, ho rimesso a posto il contenitore
30 novembre ore 20.30: licoli era tornato a temperatura ambiente, ho messo il bicchiere sulla bilancia, messo 30 grammi di acqua, sciolto licoli, aggiunto 30 grammi di farina, incorporato molto bene, attenzione ai grumi, l'ho fatto con un cucchiaino perché è ancora poco, pulito i bordi, mezzo coperchio, inserito bicchiere in pile e messo dentro al mobile.

non si vede ma sono 30 grammi
1° pseudo-rinfresco: nel mobile con orario




 
questo stamani alle 8,30 prima del 2° pseudo-rinfresco


Dalla mattina del 1° dicembre, alla mattina del 3° dicembre, ogni 12 ore fare pseudo-rinfreschi aggiungendo sempre, 20 grammi di acqua, girare bene a questo punto anche con frullino, poi 20 grammi di farina e rimettere a lievitare nel "cappottino " di pile, fino alla sera del 3 dicembre non metto più fotografie, è sempre tutto uguale...

non potevo non farvi vedere i miei canditi d'arancio home made
                                  
2 dicembre: rinfresco della mattina, ore 9:00, adesso licoli è arrivato a 210 grammi


   






Ho voluto mettere questa fotografia di licoli dopo quasi 3 ore dal rinfresco della mattina, era nella sua copertina pelosa, sono andata molto piano a controllare, alle 11,50 e guardate a che livello è arrivato, sta crescendo in modo mostruoso....il mio blob!

Buongiorno a tutte e tutti, come era ovvio siamo arrivate al primo impasto, è emozionante perché ci si avvicina al risultato finale e per noi che crediamo nel nostro blobbino (licolino) avere la certezza che, lui, ha prodotto una cosa così "pesante" come un panettone è davvero bello...adesso vi posto la fotografia dell'impasto attuale che ora, avvolto in una copertina di pura lana, è dentro al forno con la luce accesa, e dorme, è come i neonati più dorme e più cresce! rimarrà lì fino a stasera al momento del secondo impasto...buona giornata!

4 dicembre ore 9,30 - 1° impasto

In una ciotola mettete  2 tuorli, 85 grammi di acqua tiepida e mescolate. Unite 75 grammi di poolish, 45 grammi di zucchero 50 gr burro morbido e continuate a mescolare. Unite 185 grammi di farina e mescolate con le fruste a gancio 5-6 minuti.

Mettete l'impasto in una ciotola imburrata, coprite con pellicola, avvolgete in una copertina di lana (io uso la copertina Somma della Lanerossi dei miei figli appena nati) e collocatela nel forno (spento) con la luce accesa per 12-14 ore, deve aumentare 3-4 volte.
questo è il primo impasto...


4 dicembre ore 21 -2° impasto


Mettete in una ciotola 30 grammi di acqua, 10 grammi di latte condensato, 20 grammi di zucchero alla vaniglia, 2 tuorli, 10 grammi di miele,  3 grammi di sale e  amalgamare il tutto, aggiungete quindi 90 grammi di farina Manitoba.
Aggiungere tutto il primo impasto e mescolare con la frusta a foglia. Unire poco per volta i 50 gr di burro, sempre mescolando fintanto che non si sarà assorbito.

l'impasto dopo 11 ore e mezza

Aggiungere poi l'uvetta e i canditi precedentemente infarinati
                                                 per evitare che si depositino sul fondo


 mettere l'impasto nella carta forno, coprirlo a campana con una ciotola
e farlo riposare 30 minuti
 

Trascorso questo tempo, riprendere l'impasto e metterlo nello stampo che avete deciso di usare,
o due da mezzo chilo, mettetelo scoperto in un luogo caldo (io l'ho messo nuovamente
in forno con la luce accesa) deve rimanere molte ore, la sua lievitazione dipende dal calore che c'è nell'ambiente. Comunque deve arrivare al bordo. Prima di infornarlo incidete, con un taglio a croce,
con un cutter, una lametta o un bisturi, usa e getta, la cupola.
Cuocete in forno già caldo, a 180°C per 30 minuti. Appena lo tirate fuori dal forno capovolgetelo,
infilzatelo con degli spiedini alla base e, capovolto, fatelo raffreddare.
Per la foto finale (se tutto va bene) ci vediamo domani....

martedì 30 novembre 2010

Tortelli di cioccolato alla ricotta con porri e paprika

Il cioccolato!...nettare degli Dei...è scontato, lo dicono tutti...Il cioccolato...tentazione del diavolo...anche questo lo dicono tutti...afrodisiaco, paradiasiaco, dolce, amaro, antidepressivo, calorico, una buona merenda, una cattiva merenda, energia pura, fa bene...ma solo dopo i 3 anni..ecc. ecc...tanti sono i modi per descrivere le virtù del cioccolato ed io non ne posso trovare di nuove, l'unica cosa che mi viene in mente è che bisogna sempre cedere alle tentazioni!!!
Io faccio la pasta con il cacao da tanti anni, mi piace e poi faccio sempre una bella figura quando ho amici a cena perché non è certamente una ricetta che si trova tutti i giorni. Quando i miei figli erano più piccoli facevo la pasta mettendoci pochissimo cacao e qualche volta risolveva i troppi "io non mangio" vedevano il colore e sapevano che era la pasta al cioccolato e mangiavano, ovviamente una volta ogni tanto e sempre dopo i 3 anni, perché il cacao è davvero fortemente allergizzante.
Dico la verità io per cucinare ho sempre usato il cacao, ma oggi mi sono dovuta misurare con il cioccolato,  cioè ho dovuto inventare una ricetta, salata, con il cioccolato. 

Ingredienti per 2 persone:

per la sfoglia
200 grammi di semola rimacinata
1 uovo + un guscio pieno di acqua
70 grammi di cioccolato amaro extrafondente all'85% della Venchi

per il ripieno
un porro
200 grammi di ricotta
parmigiano, un cucchiaino
paprika, mezzo cucchiaino
30 grammi di cioccolato tagliato sminuzzato
una noce di burro
sale, un pizzico
crema di latte per il condimento

Per la sfoglia si fa sempre allo stesso modo, farina a fontana, dentro l'uovo, il guscio con l'acqua e il cioccolato fatto fondere a bagnomaria, il sale, si impasta e si lavora a lungo fino a farla diventare liscia, l'impasto non deve essere né troppo morbido né troppo duro, si deve poter lavorare bene, poi si mette a riposare. Ricordatevi che la pasta si può fare anche il giorno prima, se riposa un giorno è più buona, basta avvolgerla nella pellicola e metterla in frigorifero.
Per il ripieno: ho tagliato il porro a rondelline e l'ho messo a cuocere in una padellina dove avevo sciolto il burro, l'ho fatto cuocere e leggermente colorare, ho spento, aggiunto la ricotta passata al setaccio, il parmigiano, la paprika, il parmigiano, il sale, ho girato e amalgamato bene e quando era freddo ho aggiunto il cioccolato sminuzzato, non piccolissimo, e l'ho messo in frigo.
Ho ripreso la pasta, tirata la sfoglia e fatti i tortelli, io ho preferito la forma classica del tortellino in versione grande, ma potete farli in mille modi. Ho messo l'acqua a bollire e mentre si cuocevano ho preparato la salsa per condirli. Ho messo nella padellina un po' di porri avanzati precedentemente, del burro, la crema di latte e appena calda l'ho trasferita in un piatto e sopra ho appoggiato i tortelli...E' un piatto stuzzicante, il cioccolato che si incontra con i porri è divino. Con questa ricetta partecipo al contest "Cioccolato...che passione!" di Blog di cucina ed i Fratelli Gardini.

Il contest scade il 24 dicembre e lo trovate qui

mercoledì 24 novembre 2010

Facciamo il panettone insieme dal 3 dicembre 2010?

Il meraviglioso panettone di Anna del 2009

L'iniziativa è stata lanciata da Anna del blog http://cedimezzoilmare.blogspot.com. Avete voglia di provare a fare il panettone, per eccellenza il dolce di Natale in Italia, con le vostre mani? Un panettone morbido, profumato, magari con i canditi fatti da voi, con il lievito naturale. La riuscita del  panettone è garantita perché sarà la nostra bravissima Anna,  esperta di pane e lievitati con il lievito in coltura liquida (licoli) a guidarci e a farlo insieme a noi...qui trovate la ricetta e tutto l'occorrente.















Ho ricevuto questo premio da Ornella e volentieri lo giro ad altri blogger.


Queste sono le indicazioni quando si riceve il premio:



1) Ringraziare coloro che ci hanno premiato.
2) Scrivere un post per il premio
3) Passarlo a 12 blog che riteniamo meritevoli
4) Inserire il collegamento di ciascuno dei blog che abbiamo scelto
5) Dirlo ai premiati




Consegnare un premio non è facile, tutti i blog sono meritevoli e tutti sono belli, ho scelto questi 12 nomi ma se qualcuno non lo vuole è liberissimo di non accettare.

Antonella
Mammazan 
sogno93 
Eleonora 
Rosemary 
Fabiana
Tery
Kat
Laura
Martyska
Enza
Euge

















































mercoledì 17 novembre 2010

La Mela diventa contenitore - Il Cioccolatino -




Volevo fare una cosa nuova....volevo fare una cosa originale....dovevo fare una cosa dolce....e mi sono inventata la mela come contenitore, e dentro un contenitore, che è una mela, che cosa si può mettere se non il cioccolato? ed io il cioccolato c'ho messo...non sarà bellissima, ma originale è originale sicuramente...

Ingredienti:

1 mela dolce, io avevo delle mele colte il giorno prima in Toscana
100 grammi di cioccolato da copertura fondente (io Novi)
30 grammi di burro
50 grammi  di zucchero semolato o 70 se il cioccolato è molto amaro (lo zucchero mettetelo quando è quasi freddo il cioccolato così non si scioglie e crea l'effetto "cioccolato di Modica"
nocciole tostate e macinate (quante ne volete)
1 pizzico di noce moscata
1 pizzico di cannella
1 pizzico di paprika
1 cucchiaino della famosa polvere d'oro (qui) fatta con le scorze delle arance biologiche

Fate sciogliere, in una bastardella a bagnomaria, il cioccolato per pochi minuti, (il fondo della bastardella non deve toccare l'acqua altrimenti il cioccolato si brucia)  toglietelo dal fuoco e aggiungete il burro, fate sciogliere. Nel frattempo tritate le nocciole, tostate precedentemente nel forno, aggiungetele al cioccolato e poi inserite tutte le altre spezie compreso lo zucchero semolato.
Mentre si fredda il composto di cioccolato e spezie pensate alla mela. Lavatela, asciugatela, toglietegli con un coltello la parte superiore salvando il picciolo, prendete subito un limone e strofinatela così non diventa nera, e cominciate a scavarla con un cucchiaino o con quello che volete, passate sempre il limone. Una volta scavata, asciugatela e se il composto è tiepido, non freddo altrimenti si solidifica, mettetelo nella mela, accomodatelo bene, livellatelo e poi passatelo un paio di ore in frigorifero. Quando è freddo diventa durissimo, tagliatelo e spolverizzatelo con lo zucchero a velo...se non lo mangiate subito dopo un paio di giorni levate la mela, e il cioccolato si mantiene benissimo... Il cioccolato conserverà tutti i sapori delle spezie.
Con questa ricetta partecipo al contest Inventa...Mela! di Stefania

Le foto!!!...ahimeé...sono andata a vedermi anche Fotoritocco dello Zio Piero ma...più di così...
Il contest di Stefania scade alla mezzanotte del 5 dicembre
  














venerdì 12 novembre 2010

Tortelli di zucca - ricetta mantovana -


È tempo di zucca. È buona, fa bene, costa poco. Queste tre cose dovrebbero farci invogliare a mangiarne di più, invece non è così. La zucca è versatile, va bene per i tortelli, per il risotto, per gli gnocchi, per gli sformati, per la pasta ripiena, per farcire ogni tipo di carne, per la vellutata, e per fare una buonissima confettura, per i muffin, per lo strudel...insomma, per tantissime cose, dolci e salate. Io vi delizierò gli occhi (insomma!) con i classici dei classici, i tortelli di zucca mantovani, ricetta copiata, da anni, da un vecchio numero del Gambero Rosso, rivista, che ospita, al suo interno, alcune ricette con la zucca, i tortelli sono della Trattoria Martini di Mantova, sono i classici, come ho detto, con gli amaretti e la mostarda, ma rispetto alle altre ricette, questi in più hanno l'uvetta che li rende più dolci. Sono eccellenti, li ho preparati per due amici, mantovani doc, e li hanno promossi.

Ingredienti per 6 persone:

la ricetta della sfoglia la trovare  qui 

per il ripieno:

1, 5 chili di zucca
150 grammi di amaretti
150 grammi di uva passa
150 grammi di mostarda senapata di mele (io uso quella che mi porta la mia amica da Mantova)
200 grammi di parmigiano reggiano
50 grammi di pane grattugiato
noce moscata
sale, pepe


per il condimento:


burro e parmigiano (io aggiungo un bel ciuffo di salvia fresca)


Tagliate la zucca in grossi spicchi, togliete i semi e i filamenti,  metteteli sulla leccarda del forno con un po' di acqua in fondo, vi consiglio di rivestire gli spicchi di carta alluminio così non assorbono l'acqua della leccarda, infornate a 150°C per un paio di ore. A cottura ultimata togliete la buccia e passate la zucca al setaccio, tritate l'uvetta fatta rinvenire precedentemente in ammollo, tritate anche gli  amaretti e la mostarda, unite il tutto alla purea di zucca, aggiungete poi la noce moscata, il sale e un po' di pepe, il parmigiano reggiano e, se serve, anche il pane grattugiato, lavorate a lungo l'impasto poi mettetelo a riposare in un luogo fresco per diverse ore. Trascorso tale tempo, riprendete la pasta, l'impasto dei tortelli e cominciate a fare le strisce, potete decidere la forma che volete, ma spolverateli sempre con un po' di semola per evitare che l'impasto, un po' umido, bagni la pasta, nel frattempo mettete del burro in una padella capace, un po' di olio e della salvia fresca, quando l'acqua dei tortelli dopo che li avete calati, riprende il bollore mettetene un po' nella padella dove sta il burro. A cottura ultimata prendete i tortelli con la schiumarola e metteteli nella padella fateli sostare un po' nel burro mentre frigge e cospargeteli di abbondante parmigiano, meglio se un po' invecchiato. Non aggiungo altro...

Questa ricetta partecipa alla raccolta "le ricette con la zucca" del blog Non tollero il lattosio





mercoledì 10 novembre 2010

Metti un finocchio a cena: Io sono contro l'omofobia e contro i puttanieri

L'iniziativa ha preso spunto dalla manifestazione di Arcigay di sabato passato a Firenze, con lo slogan “Porta un finocchio per Silvio”, ripresa da un gruppo di blogger esasperate dalle esternazioni omofobiche del "nostro" Premier.
Questa è la testimonianza della mia esasperazione:
Caro Berlusconi, sei arrivato alla fine del tuo mandato, cadrai sulla Finanziaria (come tanti governi passati?) cadrai sulle escort minorenni che ti sei portato nelle tue ville? cadrai sull'alluvione del Veneto? ancora non si sa, ma si sa che cadrai, la storia ha decretato la tua fine, questo Paese ha deciso che non ce la fa più, ha bisogno di un premier che pensi alla gente piuttosto che a se stesso. Purtroppo il presidente del Consiglio non fa nulla, e non dice nulla, senza aver prima consultato i sondaggi e i sondaggi ovviamente gli hanno detto che una buona parte degli italiani è sensibile a certi argomenti, o meglio al maschio italiano medio, dà fastidio il "finocchio", gli dà fastidio perché gli hanno insegnato che un uomo deve essere uomo, non deve piangere, deve puzzare, deve avere i muscoli, deve toccare il culo alle donne, deve collezionare tante donne, più donne hai più sei maschio, invece quanti drammi ci sono dietro questi comportamenti, ragazzi e ragazze che si sono nascosti, che hanno nascosto la loro sessualità, che hanno vissuto doppie vite per paura del giudizio della famiglia, dell'ambiente di lavoro, degli amici e dei "maschi veri", il presidente non dice mai cose a caso, sapeva di toccare un argomento delicato e caro a una parte di italiani, al suo zoccolo duro, quello che lo vota e quello che lui vuole mantenere.




Non ho fatto in tempo a postare la ricetta, la inserisco più tardi

lunedì 8 novembre 2010

Danubio dolce

 Le foto sono orribili, ma il dolce è venuto benissimo, le palline le ho farcite tutte con confetture diverse, home made, more, gelatina di uva nera, kumquat, fichi, zucca, pomodori verdi...un arcobaleno di confetture...
Era la prima volta che facevo il Danubio, e devo dire che è venuto molto bene, ben livitato, ben dosato lo zucchero e il vero sapore della brioche, appena fredde le ho staccate e congelate subito altrimenti perdono la morbidezza, la mattina 1 minuto al microonde e la colazione, più che sana, è pronta..
Ho girato un po' per la ricetta e mi sono fermata  qui, mi è sembrata quella più adatta alle mie esigenze.

Ingredienti

250 grammi di farina 00
250 grammi di farina manitoba
100 gr. di zucchero
80 grammi di burro morbido
2 uova  

2 cucchiaini da caffè di lievito biologico disidratato 
200 grammi scarsi di latte leggermente scaldato (il mio lievito andava sciolto in un po' di latte)
un cucchiaino scarso di sale


Ho messo il lievito dentro ad un bicchiere con un po' di latte tiepido e un cucchiaino di miele, l'ho lasciato sciogliere e poi l'ho unito a tutti gli altri ingredienti dentro l'impastatrice. La pasta brioche va lavorata molto e la mdp, programma solo impasto, è l'ideale perché lavora gli ingredienti per 20 minuti, alla fine ho aggiunto il sale.
Ho messo a lievitare l'impasto per due ore nel forno spento, quando il volume era più che raddoppiato l'ho ripreso, dato una forma a salsicciotto e fatto delle palline di circa 45/50 grammi l'una, le ho appiattite, messo dentro un cucchiaino di confettura e richiuse, mi raccomando la chiusura è importante altrimenti esce la confettura,  posatele nella teglia imburrata e infarinata e mettetele nuovamente in forno, a lievitare. Dopo un'ora, comunque quando le palline saranno gonfiate da attaccarsi le une alle altre vuole dire che sono pronte per la cottura. Infornate a 180°C (il forno deve essere sempre caldo) dopo 10 minuti abbassate un po' la temperatura e continuate la cottura complessivamente per 40 minuti, controllate prima di togliere la teglia dal forno che il bordo del dolce sia staccato, vuole dire che è cotto. Una volta fredde dividetele, io ne ho mangiata una bollente...è la vera pasta brioche, quelle che si trovano nei bar la mattina in Toscana, qui a Roma non esistono e quando le chiedi ti guardano in modo strano...



perdonatemi per la fotografia, quando lo rifaccio la cambio...

domenica 7 novembre 2010

Pane con lievito naturale e farina di segale

Io faccio sempre il pane...è vero faccio molto pane, perché consumiamo molto pane, siamo 4 adulti, 2 ragazzi ventenni che iniziano la mattina alle 8...(mamma il panino per l'università è pronto?) e l'ultimo se lo mangiano, magari alle 2 di notte, quando tornano...poi faccio diversi tipi di pane: quello bianco più morbido da colazione, quello di segale da mangiare con il salmone e i formaggi, (io lo mangio la mattina con il miele) e poi i panini, e poi il toscano...(mamma fai il pane toscano - loro lo chiamano - "quello tuo") insomma sto sempre a panificare e quello che io chiamo "l'armadio dei lieviti e delle farine" è sempre pieno di barattolini con dentro i lieviti più strani...che devo fare?...forse la fornaia!!!...Questo pane che sto postando adesso è uno dei miei preferiti (e quale non lo è!!!) crosta croccante, interno morbido, profumato di segale, ...si mantiene fresco per tanti giorni ed è anche facile da fare, l'ho trovato qui in questo blog che ogni tanto visito ed ha subito catturato la mia attenzione.

Ingredienti
 
450 grammi di  farina 0
200 grammi di licoli rinfrescato 4/5 volte
  60 grammi di farina integrale di segale (possibilmente biologica)
280 grammi di  acqua (aggiungetela poca per volta)
  12 grammi di sale

Mettete in una ciotola il lievito, le farine mischiate e passate al setaccio, e l’acqua, impastate con le fruste per 1 minuto e lasciatelo riposare mezz’ora (autolisi). Mettete l'impasto nella spianatoia, unite il sale e lavorate ancora per 5 minuti. Fate lievitare coperto per 2,5 ore facendo ogni 50 minuti  delle pieghe (folding).
Dividete l’impasto a metà, formate due pagnotte, mettetele a lievitare dentro due canovacci infarinati  (io ho messo i canovacci col pane dentro a due stampi da plumcake per tenerli in forma) e nel forno con la luce accesa fino a che il volume è quasi raddoppiato. Una volta pronti girateli delicatamente in una teglia con carta forno,  e infornateli a 240°C per 40 minuti, ricordatevi di tenere sempre un pentolino d'acqua dentro al forno per creare vapore. Gli ultimi 15 minuti togliete la teglia e finiteli di cuocere nella griglia, sono cotti quando battendo nella parte di sotto producono il classico toc toc.


giovedì 4 novembre 2010

Cinghiale in salmì

  

Avevo promesso di mettere questa ricetta ed avendo trovato a Grosseto del cinghiale l'ho fatto, ma non amo la carne e in particolare la cacciagione. La carne di cinghiale ha un forte sapore di selvatico e la cottura in salmì riesce ad ingentilirla a renderla molto gradevole, la sua preparazione è abbastanza lunga, però la fatica viene ripagata.

Ingredienti per la marinatura: durata 12 ore


per ogni chilo di carne:
3/4 di litro di vino rosso corposo (io ho usato un Montepulciano d'Abruzzo)
1 bicchiere di olio
1 cucchiaio di bacche di ginepro
100 grammi di cioccolato amaro
3 cipolle
1 carota
1 gambo di sedano
3 gambi di prezzemolo
2 foglie di alloro
1 rametto di timo
noce moscata
sale, pepe


Lavate accuratamente il cinghiale e taglietelo a piccoli pezzetti, tagliate tutte le verdure, sempre a pezzetti piccoli, metteteli in un recipiente di terracotta (sarebbe meglio), unite il cinghiale e inondate tutto di vino rosso, girate a lungo, mettete il coperchio e passate in frigo per 12 ore.
 
cinghiale durante la marinatura - 12 ore -

Passate le 12 ore, prendete un tegame, sempre meglio di coccio, metteteci un pezzo di burro, tagliate una carota e una cipolal e fatele rosolare nel burro, dopodiché tirate fuori dalla marinata i pezzi di cinghiale e metteteli nel tegame, fateli rosolare (ci vuole un po' perché sono impregnati di vino), quando sono rosolati versateci tutta la marinata, fate prendere il bollore, coprite, abbassate la fiamma e fate cuocere per circa due ore. Quando, assaggiandolo, sentite che è tenero tirate fuori tutti i pezzetti di carne, appoggiateli su un piatto  di portata, mettete la marinata in un passaverdure e passatela. Fate dei pezzettini di pane, meglio se integrale o di segale, come il mio, sistemate il cinghiale sui piatti e versateci sopra la marinata bollente a cui dovete aggiungere il cioccolato, mi raccomando amaro, a pezzetti. E' molto buono.