domenica 27 febbraio 2011

Tonno: come farlo home made



A chi non piace il tonno sott'olio? credo a nessuno. Purtroppo le scatolette con dentro "Tonno sott'olio" molto spesso non sono riempite con tonno, ma con altri pesci, che possono essere, quando va bene, squaletti, e quando va male anche con delfini, non vi scandalizzate ma purtroppo è così. Il prezzo ovviamente fa la differenza, comprare un barattolo di tonno da 200 grammi e pagarlo 6-7 euro, significa che mangi del tonno tonno, mettere in tavola del tonno pagato 1.50, 2 euro, significa che tu mangi dei pesci minori, squaletti o altro. E poi ci sono i conservanti.
Io ho deciso di farlo da sola perché i miei figli ne mangiano abbastanza e mi piacerebbe che mangiassero il tonno se compro il tonno.

Ingredienti per 500 grammi di tonno fresco:

500 grammi di tonno
30 grammi di sale grosso
carota, sedano, alloro
cipolla, pepe in grani
olio extravergine

Lavate il pezzo di tonno, pulitelo da ventuali filamenti o altro, mettetelo in una pentola con acqua che lo copra abbondantemente, e da quando inizia a bollire calcolate 3 ore. Io ho messo dentro tutte le verdure che sono scritte negli ingredienti, più i grani di pepe e le foglie di alloro, ma è una mia iniziativa, le varie ricette che ho trovato nelle riviste e nel web non parlavano di verdure nell'acqua di bollitura, io le ho messe, perché secondo me arricchiscono il sapore del tonno.
Passate le 3 ore mettete il tonno a scolare in uno scolapasta a maglie fitte e lasciatelo così 24 ore. Insomma il tonno deve essere perfettamente asciutto.
Quando è pronto passimo alla fase successiva, metterlo sott'olio.
Prendete dei bei barattoli con chiusure sicure, sterilizzateli al microonde, riempiteli con il tonno, i grani di pepe interi, le foglie di alloro e coprite tutto, con olio extravergine di oliva, più è buono l'olio e meglio viene il tonno, deve essere coperto fino al bordo, chiudete e passiamo alla sterilizzazione. Mettete i vasi, dentro a una pentola, dove avrete precedentemente messo un canovaccio sul fondo, copriteli di acqua che deve arrivare sopra ai tappi almeno un paio di centimetri e da quando iniziano a bollire calcolate 30 minuti. Fateli freddare nella loro acqua. Repitete tutto il procedimento di sterilizzazione per tre volte, ogni volta per 30 minuti. Quando sono freddi riponeteli in un luogo buio come tutte le conserve. Bisognerebbe aspettare un paio di mesi prima di aprire i barattoli perché il tonno deve prendere i sapori dell'olio, del sale e del pepe. Io dopo un mese l'ho aperto perché volevo assaggiarlo e devo dire che è stupendo, il vero sapore del tonno, non il sapore del sale e basta, davvero molto buono, da rifare assolutamente. Adesso quando mangiamo il tonno, sappiamo quello che mangiamo.

venerdì 25 febbraio 2011

Sformato di cardi in cocotte

I cardi. Questa verdura meravigliosa ma tanto difficile da pulire, che quando la trovi al mercato già pulita esulti (per lo meno io) altrimenti sai che un paio di ore al lavello di cucina per pulirli ci devi stare e infatti ci sono stata perché non li ho trovati puliti e siccome piacciono tanto a mio marito faccio il sacrifio...Il resto lo fanno un ricetta semplice ed una cocotte bellissima in ceramica da forno LeCreuset, meravigliosa per la cottura e bella da portare in tavola.

Ingredienti:

cardi 
besciamella
1 uovo
parmigiano


Pulite i cardi, fateli a pezzetti di 7/8 cm e metteteli a cuocere nella pentola a pressione per 30 minuti, poi fateli scolare per alcune ore.
Nel frattempo preparate la salsa besciamella come si prepara normalmente, cioè fate sciogliere 20 grammi di burro, aggiungete 20 grammi di farina e poi diluite con 200 grammi di latte, portate ad ebollizione e fare cuocere per 5 minuti. Questa è la salsa besciamella.
Riprendete i cardi, fateli a pezzetti con la mezzaluna, metteteli in una pirofila e conditeli con sale, pepe, noce moscata, l'uovo, il parmigiano e un paio di cucchiai di besciamella. Girare bene il tutto, imburrate (io questa bellissima cocotte LeCreuset) una pirofila e mettetela in forno per circa 30/40 minuti a 180-200°C, dipende sempre dal vostro forno. Se vi piace prima di infornarla metteteci sopra altra besciamella e parmigiano
Con questa ricetta partecipo al contest "Tutto in cocotte", che presenta i prodotti LeCreuset, l'azienda leader per le casseruole in ghisa, le cocotte in ceramica e tanti altri prodotti per la casa, della carissima Imma che trovate qui.


mercoledì 23 febbraio 2011

Schiacciata fiorentina

Conoscevo la Schiacciata fiorentina, ma non l'avevo mai fatta e siccome volevo fare un dolce di carnevale nella teglia rettangolare Guardini, invece delle solite chiacchiere che avevo già fatto, ho deciso di provare questa insolita torta con lievito di birra. Mi è piaciuta subito la ricetta che ho trovato nel blog "Il mondo di Luvi" e la trovate qui.
Riporto fedelmente le informazioni sulla torta che ho trovato nel blog "Il mondo di Luvi":  "La forma classica è rettangolare, non dovrebbe superare i 3 cm di altezza quando cotto e deve rimanere morbidissimo. Caratteristico è il disegno del giglio simbolo di Firenze che viene fatto al centro con la polvere di cacao, mentre tutt'intorno vi è sparso lo zucchero a velo.
Esistono diverse varianti e può essere riempita con panna montata, glassa o crema di cioccolato.


Ingredienti:

500 grammi di farina 0
200 grammi di zucchero semolato
200 grammi di strutto
2 uova
1 arancia (scorza + succo)
20 grammi lievito di birra
250 grammi di latte intero

per decorare: zucchero a velo, cacao amaro

Sciogliere il lievito di birra nel latte tiepido e  mescolarlo con 300 grammi di farina. Lasciarlo lievitare coperto fino al raddoppio, circa 1 ora.

Una volta lievitato impastare il primo impasto con i 200 grammi di farina, le uova sbattute con lo zucchero, il succo e la buccia grattugiata dell'arancia.
Si otterrà un impasto liscio, aggiungere quindi poco per volta lo strutto, alla fine avrete un impasto molto morbido, ma consistente.


Mettetelo in una teglia rettangolare imburrata e infarinata, e fatelo lievitare ancora per due ore, deve arrivare al bordo della teglia, se rispettate le misure.
Alla fine infornate il dolce a 180°C per 45 minuti (dipende molto dal vostro forno). Fate la prova stecchino  e se è cotto tiratelo fuori e fatelo freddare su una gratella. Una volta freddo sformatelo e fate la decorazione. E' buono, ha un sapore molto delicato e tipico del lievito di birra, è un dolce diverso dai soliti di carnevale.

lunedì 21 febbraio 2011

Boeuf Bourguignon con LeCreuset


Per presentare la mia collaborazione con LeCreuset, i migliori in fatto di casseruole in ghisa smaltata, non potevo non scegliere una ricetta famosa e francese, una ricetta di lunga cottura in forno, e la migliore è senza dubbio il Boeuf Borguignon. Io non sono un'amante di carne, ma se devo fare un piatto di carne, vado sulle ricette più famose, non mi metto ad inventare nulla. Avevo già fatto stracotto, brasato al Barolo e altre ricette dove la carne fa da regina, ma questa le batte tutte. La preparazione non è difficile, è lunga la spiegazione, è un po' più complicata di uno spezzatino, ma quando si solleva il coperchio dopo 3 ore di cottura, gli odori che si sprigionano nell'aria, sono paradisiaci. Il vino, trasferisce il suo bouquet alla carne e nell'aria si mischiano aromi, di timo, di lauro, lardo, pancetta, cipolline glassate e vino: sì l'odore che riempie la casa è quello del vino, un buonissimo Rosso del Conero, un bel vino abbastanza corposo, in sostituzione del Chianti che ieri, non era disponibile in nessuna delle due enoteche che ho visitato.
La verità è che io volevo rifare alla perfezione la ricetta di Julia Child, ma ahimé per il Beaujolais è tardi, non si trova più, il Chianti non l'ho trovato e così ho pensato di ripiegare in quel rosso che mi dava fiducia. La ricetta l'ho copiata fedelmente da qui, senza omettere nulla o aggiungere nulla, l'unico cambiamento è nel vino.

Le pentole, le pirofile, i tegami... non ci sono nomi adatti, l'unico modo per chiamare questi meravigliosi contenitori dove mettere il nostro cibo è semplicemente: LeCreuset.  A casa mia abbiamo sempre cucinato, cioè mia nonna e mia madre, già quando ero piccola cucinavano con tegami in coccio, e ghisa, in Toscana si fa largo uso di questi materiali e ho sempre apprezzato il sapore del ragù cucinato nel tegamone di coccio, usato solo per il ragù, la cacciatora toscana, anche quella con il suo tegame, sì perché quando si cucina una cosa nel coccio, questo prende il sapore della cosa cucinata ed è meglio non usarlo per altre cotture, questo con la ghisa non succede, ed è sicuramente meglio perché non si impregna mai di odori. I tegami in ghisa smaltata poi sono adattissimi ad ogni fonte di calore, sul gas, come in forno, come sui fornelli a induzione, poi ci sono le meraviglioce cocottine in gres smaltato che usero molto presto per i soufflé che io adoro.
Ingredienti:

160 grammi di pancetta
1,3 kg di polpa di manzo tagliata a pezzetti grossi
olio evo
1 carota
1 cipolla
sale, pepe
farina
750 ml di Beaujolais, o Borgogna, o Chianti, comunque un vino molto corposo
500/750 ml di brodo di manzo
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
2 spicchi di aglio schiacciati
timo, alloro
cotenna bollita di pancetta


per i contorni da servire insieme al boeuf bourguignon: cipolline glassate e purè di patate.

1. Pancetta: prima bollire e poi rosolare.
2. Carne: tagliare a cuboni, rosolare e poi infarinare
3. Verdure: tagliare a fettine carota e cipolla e poi rosolarle

Togliete la cotenna alla pancetta e tagliate la stessa a bastoncini, mettetela nell'acqua, bollente,  e fatela sgrassare per 10 minuti, poi mettetela ad asciugare.
Prendete una casseruola (io ho preso la cocotte LeCreuset), versateci l'olio e fate rosolare la pancetta poi trasferitela in un piatto, nel frattempo tagliate a cubettoni la carne e fatela rosolare nell'olio. Togliete anche la carne. A questo punto versateci la carota affettata e la cipolla, fate rosolate anche queste. Rimettete nella casseurola, la carne e la pancetta, spolverizzate con due cucchiai di farina e mettete il tegame nel forno già caldo 230°, lasciatelo 5 minuti, date una bella girata alla carne e ancora 5 minuti in forno, questo serve a far dorare la farina attaccata alla carne.

1. Vino e brodo sulla carne, devono coprirla
2. Aggiungere tutto il resto, coprire e far sobbollire per 3 ore
3. Controllare ogni tanto se il livello del liquido va bene, altrimenti  
    aggiungere brodo

A questo punto versate il brodo e il vino sulla carne, la devono coprire, aggiungete il concentrato di pomodoro, l'aglio schiacciato, le erbe, la cotenna, e le altre verdure affettate (carota e cipolla), coprite con il coperchio e infornate nel piano di mezzo, regolate poi la temperatura, il liquido deve sobbollire, tenete presente che dovrà cuocere per almeno 3 ore, la carne è pronta quando riuscite a penetrarla con la forchetta senza fatica.

Per accompagnare la carne, ho fatto delle cipolline glassate all'aceto balsamico: mettete le cipolline borettane, in una padella (non si devono sovrapporre) con olio e burro, fatele rosolare lentamente da una parte e dall'altra, poi aggiungete dell'aceto balsamico, dello zucchero e copritele con del brodo, fatele cuocere piano e a metà cottura (dopo 20 minuti) giratele così si scuriscono anche dall'altra parte.

Per il purè di patate vi rimando alle istruzioni che sono nella scatola del vostro purè perché io mangio solo quello in scatola fino a quando le patate non saranno di nuovo quelle di una volta, cioè meno acquose e più farinose.

Non si può descrivere la cremosità di questa carne cotta così a lungo se non si assaggia, è deliziosa, morbida, tenera, saporita, e nello stesso tempo leggera. Certo la cottura nella pentola chiusa fa in modo che i suoi aromi, i suoi odori rimangano tutti all'interno e per questo le pentole in ghisa sono l'ideale.
Con questa ricetta partecipo al contest della carissima Imma in collaborazione con LeCreuset che trovate qui





venerdì 18 febbraio 2011

Marmellata di melangoli (arance amare)

L'ultimo fine settimana l'ho passato nella bellissima Umbria, ho trovato e comprato tante cose "mangerecce. Uova ancora calde, ricotta, salsicce, e verdure. Poi sono stata attratta da un albero: un arancio, ma selvatico: il melangolo. Con le arance amare ci vengono delle marmellate meravigliose, adattisisme da mangiare con i formaggi, oltreché per fare stupende crostate. L'albero in questione è nel giardino di amici di mia sorella, che dietro mia richiesta, mi hanno regalato le arance, tutte. Poi hanno diversi ulivi carichi di olive che quest'anno non hanno colto, ed io ho raccolto anche le olive.
Arrivata a casa ho lavato le olive, asciugate, messe in forno per 10 minuti, e tutti i giorni ad una temperatura bassa, altrimenti si cuociono, per 10 minuti sono diventate buonissime, si sono appassite e hanno perso il loro amaro, adesso le metto in un barattolo e le userò per la pasta, per la cacciatora toscana, o per condire.
Le arance. Ho fatto un giro nel web ed ho trovato una bella (secondo me) ricetta di marmellata di melangoli, chi volesse vedere il sito lo trova qui

Ingredienti per 1 chilo di arance già tagliate:

1 chilo di melangoli (arance amare)
600 grammi zucchero
100 grammi zucchero di canna
1 arancia da spremere
1 limone piccolo
 
Lavate, punzecchiate e mettete a bagno per 3 giorni le arance cambiando l'acqua 2 volte al giorno. Al terzo giorno, tagliate finemente le arance, mettetele in una pentola o tegame con il fondo spesso, unite poi gli altri ingredienti e accendete il fuoco, fate cuocere a fiamma bassa per circa 1 ora e mezza. Una volta cotta, mettete la marmellata nei barattoli precedentemente sterilizzati e capovolgeteli, dopo qualche ora si creerà il sottovuoto e questo vi permette di non bollire nuovamente i barattoli, controllate comunque i coperchi, se non dovessero essere sottovuoto fateli bollire mettendoli in acqua fredda per 20 minuti. Riponeteli al buio e aspettate 10-15 giorni prima di mangiare la marmellata.
Con questa ricetta partecipo al contest "La banda dei broccoli"


foto bruttissima ma le ho guardate dopo aver tagliato tutte le arance...

mercoledì 9 febbraio 2011

Torre di crepes di farina di riso, farcite con cavolo rosso e robiola


L'ho inventata, questa volta non devo mettere nessun link, l'ho costruita appositamente per presentare questo bellissimo coppapasta della Guardini, è nuovo, in bellissimo acciaio inox, ma la vera novità è nello stantuffo, cioè tu puoi riempire il coppapasta fino al bordo, senza nessun problema, dopo inserisci lo stantuffo e lentamente spingi cosicché il contenuto rimane nel piatto e il coppapasta rimane vuoto e grazie allo stantuffo (si vede benissimo nella foto) la forma rimane perfetta. Mi sono trovata molto bene.
Io cucino spesso il cavolo rosso, non sto a dirvi quanto bene facciano i cavoli, di tutti i colori, ma quello rosso si presta a diverse interpretazioni.
Le crepes le ho fatte con la farina di riso e pertanto è una ricetta che può andare bene anche per i celiaci, non c'è assolutamente glutine.

Ingredienti per le crepes:

150 grammi di farina di riso,
3 uova,
un bicchiere di latte, ma siccome non ne avevo ho messo acqua,
3 cucchiai di burro fuso ma non caldissimo
nell'impasto ho messo un cucchiaio di pepe, macinato al momento, di vari colori più il pepe di cajenna con quei buonissimi odori speziati.


Frullare tutto assieme, far riposare un paio di ore e poi fare le crepes con il vostro solito metodo.

Ingredienti per la farcitura:

cavolo rosso tagliato fino e fatto stufare in padella lentamente solo con il sale,
robiola,
sale e pepe (poco)

cercare di rendere il cavolo una crema, ma solo girandolo con un mestolo di legno e poi aggiungere la robiola, non so dirve quanta ce ne vada, cercate di regolarvi anche assaggiando e quando il sapore vi piace, vuole dire che va bene, comunque su metà cavolo rosso basta un panetto di robiola. Mischiate bene.
A questo punto ho preso il coppapasta, l'ho appoggiato sulle crepes  e ho tagliato tanti quadretti, poi ne ho messo uno come base e ho cominciato a riempire il coppapasta di farcia, un altro quadretto e ancora farcia, fino a riempirlo tutto, poi aiutandomi con lo stantuffo (mi sono dimenticata di dire che l'interno l'ho leggermente passato con l'olio) ho fatto scendere la mia torre che è risultata perfettamente diritta.
Ho frullato un pò di cavolo con del liquido e l'ho messo a specchio nel piatto, ci ho adagiato la mia torre e l'ho decorata.
Questo coppapasta con lo stantuffo è molto comodo per impiattare in modo perfetto ogni tipo di pietanza, come per esempio il risotto.



Con questa ricetta partecipo al contest TESTA DI RAPA!  di Vaniglia, Zenzero e Cannella che trovate qui











martedì 8 febbraio 2011

Un cuore...anzi quattro! dedicati a tutte le donne

E' arrivato il pacco della Guardini con dentro le bellissime teglie (poi metterò una foto d'insieme) adesso volevo fare subito un dolce e cosa c'era di meglio che testare la teglia con tanti cuoricini in silicone platinico per San Valentino? infatti non ho perso tempo. 
La ricetta si chiama "Mousse di cioccolato al forno" (l'ho fatta tante volte) e viene dalla rivista Cioccolata&C. n.14 marzo 1995.

Questi sono gli stampini in silicone dove ho cotto i cuori

Ingredienti:

250 grammi di cioccolato fondente
150 grammi di burro
250 grammi di zucchero semolato
5 uova biologiche 

Spezzettate il cioccolato e fatelo fondere a bagnomaria in una bastardella, (l'acqua non deve toccare mai il fondo della bastardella). Unite poi il burro e mescolate fino a completo scioglimento. Toglietelo dal fuoco, unite lo zucchero, mescolate e cominciate ad aggiungere un tuorlo alla volta, mescolando bene prima di aggiungere l'altro. Montate gli albumi a neve densissima e incorporateli delicatamente al composto, con un movimento dall'alto verso il basso per evitare che si smontino. Ho leggermente imburrato gli stampini a cuore e li ho riempiti un po' oltre la metà. In forno preriscaldato a 180°C per 30 minuti, tenete presente che deve rimanere molto morbido all'interno, anzi crudo, è comunque una mousse. Li ho fatti freddare, li ho tolti, aggiustati un po' come forma e messi nel piatto. Auguri di San Valentino a tutte le donne.


domenica 6 febbraio 2011

Quanti modi di fare e rifare...Pane Tedesco alla birra con licoli



Non sono impazzita, non sto postando di nuovo una vecchia ricetta, sto postando una ricetta ri-fatta con licoli, lievito in coltura liquida. Siamo partite con il nostro progetto, ri-fare ricette postate da noi o da altri, dai blog, o dai giornali, come dai libri di cucina, ricette viste e scritte al volo perché sentite in televisione, ricette copiate da qualche amica, ricordi di anni passati, tutto quello che ci viene in mente, magari legato a qualche festa, come il carnevale per la prossima ricetta
che posteremo il 6 marzo.




Il nostro progetto lo trovate qui in basso con tutte le spiegazioni. Io adesso posterò la ricetta del pane tedesco alla birra, invece che con lievito di birra (come la ricetta originale prevedeva) con il lievito madre in coltura liquida. Il risultato è stato a dir poco eccezionale, è venuto fuori un pane, cotto, ben alveolato, profumatissmo, e morbido, ho tirato fuori il salmone affumicato e ne ho mangiate non so quante fette con il burro, nulla a che vedere con l'altro fatto con il ldb, buono, ma non regge il paragone.

  

La ricetta originale la trovate qui, e adesso scrivo quella con licoli che trovate qui  e qui.
Il pane con licoli è decisamente più profumato e anche più alveolato, perché io l'ho lasciato molto più idratato, è vero che il pane tedesco è pesante ma fatto così è decisamente più buono.

Ingredienti

5 grammi di ldb fresco bio (300 grammi di licoli molto attivo)
1 cucchiaio di estratto di malto
1 cucchiaio di miele  (un grande cucchiaio di miele e basta)
330 ml di birra di malto o di birra scura (300 ml, Moretti doppio malto)
400 grammi di farina bianca (io O) (la farina sempre 0 bio)
100 grammi di farina di segale (80 grammi segale scura)
100 grammi di farina integrale (80 grammi integrale)
1/2 cucchiaino di sale
25 grammi di burro
birra per spennellare
segale o grano per decorare (io semi di zucca)


La vera novità è che io ho fatto l'ultimo rinfresco con la birra. Alcuni giorni prima, parlando di questa ricetta, Anna aveva detto: chissà come verrebbe facendo l'ultimo rinfresco con la birra? (non ricordo le parole precise, ma all'incirca furono queste) Mi sono ricordata e 6 ore prima ho preso 100 grammi di licoli, 100 ml di birra, e 100 grammi di manitoba, ho frullato, atteso 6 ore (non fidandomi avevo preparato anche altro lievito senza birra, con l'acqua, nel caso avessi dovuto buttare quello con la birra! Risultato bellissimo, è cresciuto frizzante come non mai, con tutta quella birra era eccessivamente vispo!!! quasi ubriaco...
Ho messo in una ciotola licoli, miele e birra, ho sciolto bene il tutto e ho cominciato ad aggiungere farina, ne ho messa fino a che l'impasto l'ha chiesta, più di 350 grammi e le altre due farine 80 e 80 (comunque la dose della farina non si può mai stabilire prima, ci sono farine che chiedono più liquidi altre meno, se si impasta con la semola, ad esempio, ci vogliono il doppio dei liquidi) ho aggiunto il burro e per ultimo il sale, ho messo in una ciotolona, leggermente unta con l'olio perché l'impasto era eccessivamente idratato, erano le ore 19,30 di venerdì 4 febbraio, ho lasciato fuori dal frigo sul mobile tutta la notte. Al mattino dopo era quasi raddoppiato, a quel punto l'ho tirato fuori, messo sopra al ripiano infarinato,  sgonfiato e dato una forma un po' quadrata, fatto le pieghe a tre per 4/5 volte, ha incamerato aria. Rimesso nella ciotola e a quel punto in forno con la luce accesa fino alle 19 di sabato. Acceso il forno, io a 240, il mio forno è un pò lento perché a gas, infornato e dopo 15 minuti ho abbassato leggermente a 200 e ho lasciato cuocere per 40 minuti, poi ho abbassato ancora e messo sulla griglia ancora 20 minuti, il pane era molto grande e ha avuto bisogno di una cottura lenta e lunga. Quando, faceva il classico toc di pane cotto, ho spento e lasciato freddare (non è vero l'ho tagliato subito, perché non resistevo). Ne ho mangiato tantissimo con burro danese e salmone...


le varie fasi dell'impasto
e lievitazione...
le pieghe....

Di seguito il pane di Anna e il pane di Ornella




questo è il pane di Libera



Questo è il pane di Stella

La prossima ricetta la posteremo il 6 marzo e sarà un dolce di CARNEVALE e precisamente LI FRISGIORI LONGHI di Dandoliva

sabato 5 febbraio 2011

Quanti modi di fare e rifare...

Ringrazio Anna per la prefazione.
Sin dal periodo del Panettone che collega il mondo!, preparato in contemporanea a 10 mani (eravamo 5 amiche blogger), avevamo in programma di continuare la meravigliosa esperienza che stavamo vivendo.
L'idea era di RIPRODURRE, IN MODO INDIVIDUALE, una stessa ricetta presa da: un qualsiasi blog, un libro di ricette, una ricetta postata nei nostri blog, ecc., con tutte le differenze che ci potranno essere dato che noi tutte abitiamo in posti diversi del mondo, ma anche perché non sempre siamo in grado di trovare gli stessi ingredienti.
Senza contare che ognuna di noi ha il suo modo personale di organizzarsi e di procedere nelle preparazioni.

La prova di quanto detto prima è il nostro panettone, avevamo utilizzato ingredienti di facile reperibilità da abbinare ai gusti e alle preferenze personali.
I nostri panettoni sono risultati tutti belli e golosi, ma diversi: frutta candita sì o no, oppure zenzero candito, latte in polvere o condensato, malto sì malto no, ecc. E' proprio questo il tema della presente collaborazione: Stessa ricetta, bella e golosa, ma con rifacimento personale.

E' passato molto tempo dal periodo del panettone, vuoi per un motivo, vuoi per un altro non riuscivamo a partire con il nostro progetto. Ma, finalmente, l'idea iniziale sembra concretizzarsi: da questo mese partiremo con "Il pane tedesco alla birra" postato recentemente da me. Perché anche io faccio nuovamente il pane alla birra? perché la prima volta l'ho fatto con il lievito di birra e adesso con il lievito in coltura liquida.
Prevediamo di postare la nostra ricetta, domani, 6 febbraio 2011, ed in quell'occasione renderemo noto la ricetta e la data di pubblicazione di marzo, cosa quest'ultima che faremo sempre con un mese di anticipo.

Iniziamo in tre: AnnaOrnella ed io, ma saremmo felici se ci fossero delle adesioni spontanee dai blogger che ci leggono, il nostro mondo è aperto a tutti/e ;-)

Riassumo sinteticamente il nostro pensiero per chi volesse farsi coinvolgere in questa simpatica iniziativa:

- Rifare la ricetta del mese in modo personale
- Dopo averla postata nel proprio blog, lasciare il link nel commento alla ricetta
  postata da una di noi ( AnnaOrnella o da me). Ma può partecipare anche chi
  non ha blog, anche in questo caso sarà sufficiente l'invio del commento ad uno
  dei nostri blog, mentre la ricetta e la foto dovrebbe essere inviata via mail.
- Ogni volta riporteremo, in fondo alla ricetta del mese, la ricetta del mese
  successivo e la data di pubblicazione: è necessario rispettare il giorno in cui
  deve essere postata la ricetta. In questo caso, sarà nostra cura inserire nei
  nostri post la foto lincata della creazione che ci sarà inviata.
- Non ci si deve sentire vincolati dalla periodicità di questa collaborazione. Nel
  caso non si riesca a collaborare per una o più ricette, niente di irreparabile, si
  rientrerà in gioco appena se ne ha la possibilità. Ma chi può, saremmo felice se
  continuasse a pasticciare con noi.
- Questo non deve essere considerato un contest, ma solo un mero divertimento
  d'insieme.
- Ci farebbe piacere se, chi aderisse alla nostra iniziativa, esponesse il nostro
  simpatico banner nel proprio blog.
- Per ulteriori chiarimenti, basterà inviare un'e-mail ad una di noi ( l'indirizzo
  mail  è reperibile nei nostri blog)
- Per il resto, quando verranno fuori altre problematiche le affronteremo man
  mano
 
In questa pagina inserirò le foto, con i relativi link, della ricetta mensile, per una facile reperibilità di tutte le nostre ricette fatte insieme. Ci si arriverà comodamente facendo clik sul banner dei nostri "quanti......"
 
Pane tedesco alla birra
                                              Ricetta del 6 febbraio 2011

mercoledì 2 febbraio 2011

Baccalà mantecato su polenta grigliata


Vi piace il baccalà? a me fa impazzire, lo mangio in tutti i modi e lo cucino spesso in tante buonissime ricette. Il baccalà e lo stoccafisso, il baccalà necessità di due giorni di ammollo in acqua corrente, lo stoccafisso di una settimana, sempre in acqua corrente altrimenti emana cattivo odore e si può rovinare.
Per questa ricetta comprate il baccalà.
Questa ricetta la dedico alla mia amica Ornella (Il giardino dei sapori e dei colori) che è veneta e ama il baccalà....

Ingredienti:

1 chilo di baccalà salato (mettetelo per 2 giorni sotto acqua corrente)
polenta bramata
1 foglia di alloro
1 limone

olio evo, un paio di bicchieri e anche di più
sale e pepe q.b.

Mettete in una pentola acqua in abbondanza, una foglia di alloro, e il succo di un limome, portare ad ebollizione e metteteci dentro il baccalà, fatelo bollire 10 minuti, toglietelo dal fuoco e mettetelo a scolare, dopodiché toglietegli la pelle e le spine, fatelo a pezzettini piccolissimi con le mani e mettetelo in un recipiente alto e stretto. Con le fruste a gancio o, ancora meglio, una planetaria, cominciate a
montare il baccalà versando olio evo a filo, e fate questo con molta pazienza, il baccalà si deve disfare, montare e tirare fuori il suo latte. Aggiustatelo di sale e pepe e lasciatelo da una parte.
La polenta: Mettete al fuoco l'acqua, tenete presente che per 1 chilo di farina bramata ci vogliono 4 litri di acqua, io ne ho fatta 250 grammi e ho messo a bollire 1 litro di acqua, mettete anche il sale, un cucchiaino e un po' di olio evo. Quando bolle versate a pioggia la farina girando di continuo per evitare che si formino i grumi, se dovesse succedere date una frullatina anche alla polenta, oppure passatela al setaccio quando è cotta. Una volta versata tutta la farina nell'acqua, abbassate la fiamma e fatela cuocere per 40 minuti, girandola ogni tanto per evitare che si attacchi, la polenta ama attaccarsi alle pentole.
Una volta pronta, mettete dell'olio su un tavolo di marmo, se ce l'avete, altrimenti una teglia, un vassoio, io ho due pezzi di marmo sul mobile che uso per queste cose. Stendetela benissimo e livellatela con una spatola bagnata, prendete degli stampini, dei coppapasta e tagliatela della forma che preferite, poi mettetela in una padella e lasciatela a fuoco medio fino a che non forma la crosticina, date la forma anche al baccalà e impiattate. Giro d'olio e pepe, non vi dico altro...