mercoledì 31 luglio 2013

Cucina Toscana: Pici con farina di farro


Cenni storici sui pici li trovate qui e qui, è comunque una pasta fatta a mano, dei grossi spaghettoni, si possono fare con varie farine, questa volte i pici li ho fatti con farina di farro e una piccola quantità di farina 0 e devo dire che sono venuti ottimi, il farro è uno dei miei preferiti. Sono tipici delle provincie di Grosseto e Siena, ma si "appicia" in tutta la Toscana.
Una volta i pici venivano fatti solo con farina 0 e acqua, infatti mi è stato detto, "ma i tuoi non sono uguali?" sì i miei sono pici fatti adesso, se mia nonna avesse avuto la farina di farro li avrebbe fatti con il farro e anche con la semola, ma non c'erano, nessuno le conosceva, non sono diversi i miei pici sono passati gli anni e anche la cucina tradizionale, cambia, migliora, gli ingredienti non sono più gli stessi, ma i pici sono sempre loro, provateli e poi ditemi, io i pici li faccio anche con la farina di grano saraceno, sono ottimi, l'importante è un condimento adatto



martedì 30 luglio 2013

Cucina Toscana : Lo Zuccotto

Zuccotto: pan di spagna, ripieno di panna, cacao, pezzetti di cioccolato, canditi



La storia.

Eccoci  a Siena. Dice Righi Parenti nella Cucina regionale toscana che lo zuccotto probabilmente è il primo semifreddo della storia, non aveva questo nome, ma sembra che i sorbetti che Caterina de' Medici portò in Francia altro non fossero che semifreddi, ricotte e creme gelate, non ghiacciate perché nel '500, anno in cui in Toscana si cominciano a preparare i sorbetti, i congelatori non c'erano e se si voleva fare il gelato bisognava tenere da parte la neve che veniva serbata in profonde buche scavate nelle cantine ed il ghiaccio, anche questo conservato allo stesso modo, e con questi si preparavano sorbetti, mescolando la neve e il ghiaccio tritato a frutta, e creme di latte.



Per fare uno zuccotto ben fatto ci vuole innanzitutto lo stampo, lo zuccotto, uno stampo semisferico dai bordi bassi.

Poi ci vuole un dolce per foderare lo stampo, io ho fatto il pan di spagna, poi serve della buona panna fresca, del cacao del cioccolato, dei canditi, un liquore per bagnare il pan di spagna, Strega, Benedectine, Alchermes,  Righi Parenti mette anche delle nocciole e delle mandorle tostate e tritate, io non le ho messe, andiamo ad incominciare.


giovedì 25 luglio 2013

Cucina Toscana: Budini di Riso

Nella foto: Budini di riso con riso cotto nel latte, zucchero, mandorle, rum e amarene sciroppate dentro ad una morbidissima pasta frolla

Ecco i miei Budini di riso. Qualche ricordo. Eravamo abituate a fare colazione al bar, mia sorella ed io, mamma ha sempre lavorato e noi prima di andare a scuola passavamo dal nostro bar abituale, il bar Libia, (i proprietari erano scappati dalla Libia in 24 ore, cacciati da Gheddafi  quando ancora ci stava con la testa ed avevano aperto questo bar) e facevamo colazione. Ricordo ancora il sapore dei budini di riso, l'aroma di mandorla, un leggero sentore di cannella, il riso cotto nel latte e le amarene che si intravedevano dai buchini, dolci piene di succo rosso e caramellato, erano sicuramente della Fabbri, ma erano buone, addentavo quel budino di riso con una gioia indescrivibile, quei sapori me li ricorderò tutta la vita e quando vado nella mia città mangio sempre il budino di riso, non sono più quelli, sono simili, ma riescono a riportarmi indietro mi fanno provare le stesse sensazioni, poi bevevamo un meraviglioso cappuccino che sapevano fare solo loro e andavamo a  scuola. 
Ho provato a ricreare quei piccoli scrigni, ma anche i miei budini di riso sono simili, non uguali a quelli che mangiavo tanti anni fa, ma buoni, poi li ho fatti rotondi perché non ho trovato gli stampi ovali, ma li sto cercando, adesso fa troppo caldo, li prendete rotondi, sono ottimi

martedì 23 luglio 2013

Cucina Toscana: La Pappa col Pomodoro

Nella  foto la Pappa col pomodoro: pane toscano raffermo, pomodori, basilico,
olio extravergine



Ancora una volta siamo a Siena con la nostra Pappa col pomodoro, anche se il piatto è diventato tipico in tutta la Toscana. I più hanno conosciuto la Pappa col pomodoro con il Giornalino di Gian Burrasca, piatto preferito dal terribile bambino, infatti la pietanza veniva data molto spesso ai bambini perché sana e nutriente e potente vermifugo data l'alta presenza di aglio come da credenza popolare. Non ci sono altre note storiche sulla Pappa col pomodoro, se non che era un piatto molto facile da preparare, con pochi ingredienti, economico e buono, per i bambini come per gli anziani e se eri anche ricco ci mettevi sopra pure un po' di parmigiano, andiamo  alla ricetta della Pappa col pomodoro.

lunedì 22 luglio 2013

Cucina Toscana: Il Gatto'



nella foto il gattò, salame di uova, farina, zucchero, farcito con crema pasticcera e cioccolato


Il gattò, così gli aretini chiamano il salame dolce, l'etimologia deriva dal francese "gateaux", quando c'erano i francesi, questi erano soliti finire così i loro pranzi e gli aretini hanno tradotto gattò. E anche oggi si continua a fare il gattò, a Grosseto si chiama salame dolce, ma essendo per parte di mamma aretina sapevo di questo modo, diciamo anche un po' buffo di chiamare questo dolce, che è buonissimo, si può farcire in tanti modi, tutte le marmellate che vogliamo, il cioccolato fatto con il cacao oppure la tanto agognata nutella, o il cioccolato da copertura, o la crema pasticcera un po' soda, e ancora la crema pasticcera e la frutta fresca, fragole, ciliegie...delizioso gattò.

sabato 20 luglio 2013

Cucina Toscana: La Panzanella

nella foto piatto con panzanella: si vedono pomodori, cipolla, cetrioli e basilico

Cosa più facile e più buona credo non esista, lei, la panzanella toscana, non confondiamola con altre panzanelle, sono tutte diverse, ognuna ha la propria storia, quella toscana è un mangiare dei tempi che furono, quando non c'era proprio nulla, infatti la panzanella nasce solo con la

cipolla, cipolla e pane, sale, e poco olio, l'olio era per i ricchi, per  i padroni, ai contadini ne toccava proprio poco, poi con il passare del tempo si sono aggiunti i cetrioli e i pomodori, e il basilico, questa è la panzanella povera, poi ci sono le varianti, con le olive, con l'insalata, con il tonno, i sottaceti, tutto quello che piace viene messo, a casa mia si è sempre fatta in modo semplice, la facevano i miei nonni, andavano nell'orto, prendevano una cipolla, qualche pomodoro, il pane raffermo c'era sempre, cotto a legna, l'olio buono pure, e la panzanella era fatta.
Si comincia a sentir parlare di panzanella nelle cronache della prima metà del XVI secolo, il Bronzino (Agnolo Torri, pittore e scrittore) nel suo poemetto Della Cipolla parla della panzanella e  delle verdure che l’accompagnano, la cipolla, appunto e la porcellanetta, un’erba rustica caduta in disuso e i cetrioli, il Bronzino non  parla di pomodori, evidentemente la ricetta nasce senza. Questa è la base di tutte le panzanelle di ogni famiglia toscana.

mercoledì 17 luglio 2013

Cucina Toscana: Bicchieri alla Pratese


Ecco un'altra ricetta dell'ormai famoso Giovanni Righi Parenti: i bicchieri alla pratese, mi piace il suo modo di raccontare le ricette di una Toscana che non c'è più, ricette dei contadini, ricette semplici, fatte con poche cose, ricette che pochi conoscono,sì forse si trovano ancora in qualche ristorante chic, dalle parti di Montalcino, di San Gimignano, quei posti frequentati da turisti in cerca dei famosi piatti toscani. Ed io ho deciso di deliziarvi con tante belle ricette della mia Toscana, tratte quasi tutte dai libri di Righi Parenti.
La ricetta che sto per presentarvi veniva usata per chiudere i pranzi più importanti: i bicchieri alla pratese. Dice il Parenti che i bicchieri dovevano essere i classici bicchieri da osteria, tozzi, quelli di vetro grosso, quelli dove servivano il vino nelle osterie, anche un po' verdognoli, comunque l'importante che siano bicchieri capienti, dove si possano accomodare savoiardi e crema inglese. Andiamo alla ricetta dei bicchieri alla pratese.

martedì 16 luglio 2013

Cucina Toscana: Giulebbe di Ciliegie


Il giulebbe di ciliegie. La ricetta è una di quelle che oggi non si usano più, in pochi, anche in Toscana sanno il significato della parola "giulebbe" bevanda dolcissima a base di acqua, zucchero e frutta bollita; andare in giulebbe, rallegrarsi o rallegrare moltissimo, è una parola che esprime dolcezza, felicità, gioia e questo piccolo dolcino esprime davvero dolcezza, è delizioso: il giulebbe di ciliegie, copiato da una ricetta del famoso Giovanni Righi Parenti, uno dei massimi esperti di cucina toscana.
La ricetta viene dalla Garfagnana, a detta del Parenti, zona ricca di ciliegi soprattutto quelli di visciole o "marasche" selvatiche. 

Plum-Pudding (Budino inglese di Natale) per l'Abbecedario culinario d'Europa


Ripubblico molto volentieri questo plum pudding che avevo fatto per una persona molto speciale che purtroppo non è riuscita ad assaggiarlo. 

Eccoci arrivati con una velocità incredibile nel Regno Unito, e nel blog di Alessandra che ci guiderà alla scoperta di questo splendido Paese. L'Irlanda è alle nostre spalle con i suoi prati verdi, le sue immense distese, le torbiere, mi è rimasta nel cuore. 
Avevo fatto, diversi anni fa il plum pudding, mi piace misurarmi con le cose difficili e dico la verità fu un successo, ve lo lascio anche se siamo lontani dal Natale

sabato 13 luglio 2013

Tagliatelle



Le tagliatelle sono una delle paste fatte in casa più famose, conosciute in tutto lo stivale, anche con nomi diversi, vengono fatte con farine diverse, condite con sughi diversi. Ogni regione, ogni città, ogni famiglia ha il proprio metodo e il proprio condimento, più strette, più larghe, più sottili, più spesse, comunque  le tagliatelle. Sono amate da tutti, le tagliatelle sono versatili, le tagliatelle sono buone il giorno dopo, le tagliatelle si ripassano in padella facendogli fare la crosticina, con le tagliatelle si fanno i dolci. Oggi vi spiego come si fanno le tagliatelle, che in Toscana, anzi in Maremma e nell'aretino, si chiamano maccheroni.
I "maccheroni co l'ocio", sarebbero tagliatelle con il sugo di anatra, a casa nostra la mia mamma ha sempre fatto i maccheroni al ragù e al pomodoro, ma sono più larghi delle tagliatelle e più stretti delle pappardelle. Le tagliatelle hanno nomi diversi, a volte anche formato diverso, ma sono sempre simili, insomma sono sempre tagliatelle. I maccheroncini di Campofilone nelle Marche, in Molise i maccheroni cirioli, in Abruzzo sono pasta lunga o rotonda o quadrata, tipo la chitarra, la maccaronara irpina sono sempre grossi spaghetti. Ora andiamo alla ricetta, alla mia ricetta delle mie tagliatelle, sono una via di mezzo, io uso semola rimacinata e uova, in questo caso senatore Cappelli.

lunedì 8 luglio 2013

Pasta frolla al cacao con marmellata di arance amare caramellate



Le tagliatelle sono una delle paste fatte in casa più famose, conosciute in tutto lo stivale, anche con nomi diversi, vengono fatte con farine diverse, condite con sughi diversi. Ogni regione, ogni città, ogni famiglia ha il proprio metodo e il proprio condimento, più strette, più larghe, più sottili, più spesse, comunque  le tagliatelle. Sono amate da tutti, le tagliatelle sono versatili, le tagliatelle sono buone il giorno dopo, le tagliatelle si ripassano in padella facendogli fare la crosticina, con le tagliatelle si fanno i dolci. Oggi vi spiego come si fanno le tagliatelle, che in Toscana, anzi in Maremma e nell'aretino, si chiamano maccheroni.
I "maccheroni co l'ocio", sarebbero tagliatelle con il sugo di anatra, a casa nostra la mia mamma ha sempre fatto i maccheroni al ragù e al pomodoro, ma sono più larghi delle tagliatelle e più stretti delle pappardelle. Le tagliatelle hanno nomi diversi, a volte anche formato diverso, ma sono sempre simili, insomma sono sempre tagliatelle. I maccheroncini di Campofilone nelle Marche, in Molise i maccheroni cirioli, in Abruzzo sono pasta lunga o rotonda o quadrata, tipo la chitarra, la maccaronara irpina sono sempre grossi spaghetti. Ora andiamo alla ricetta, alla mia ricetta delle mie tagliatelle, sono una via di mezzo, io uso semola rimacinata e uova, in questo caso senatore Cappelli.

domenica 7 luglio 2013

Galantina vegetariana per Quanti modi di fare e rifare

6 Luglio, eccoci arrivate nella cucina di Soleluna del blog Stegnat de polenta che questo mese ci ospita con questa sua bella ricetta, ultimo appuntamento prima delle vacanze estive.  Io devo dirvi che non ho fatto la ricetta di Soleluna per i motivi che vi spiegherò adesso per cui per la ricetta originale andate nel suo blog, Stegnat de polenta e troverete tutta la spiegazione.

martedì 2 luglio 2013

Biscotti semplici da colazione


Ecco velocemente la ricetta di questi stupendi biscotti per la colazione, per accompagnare un caffè, da sgranocchiare in ascensore quando si corre fuori, e anche da portarsi dietro come intermezzo, come spuntino delle 11, come rompi fame, insomma sono sani facili e buoni.

lunedì 1 luglio 2013

PANE IRLANDESE-BALLYMALOE per l'Abbecedario culinario d'Europa

 


Eccoci alla nona tappa del nostro Abbecedario culinario d'Europa, siamo arrivati nella bellissima Irlanda, splendida isola da sempre nei miei sogni.
Ecco l'Irlanda, ed ecco Roberta che, con il suo blog, The Dreaming Seed ospiterà l'Isola verde fino al 14 luglio, e ci ha regalato un bellissimo viaggio fatto di immagini molto belle, curate e notizie altrettanto interessanti. Io mi limiterò a riportare qualche immagine rubata in giro nel web e qualche notizia sul verde di questo Paese.






da Wikipedia
Fino al Medioevo l'Irlanda era ricoperta da foreste di querce, pini, faggi e betulle; oggi il verde si è ristretto, le foreste coprono il 9% del territorio. La maggior parte del territorio è ora utilizzato come pascolo per l'allevamento, ma si possono trovare molte piante selvatiche; ad esempio la ginestra comune, che si trova comunemente coltivando le zone più montuose, mentre le felci sono frequenti nei luoghi più umidi, specialmente nelle parti dell'Irlanda occidentale. L'Irlanda costituisce l'habitat per numerose specie di piante in generale e alcune di esse si trovano solo in questa parte dell'isola.