venerdì 28 settembre 2012

Muffin al miele con gocce di cioccolato

Deliziosi muffin con tanto miele. Sì questi dolcissimi muffin arrivano dal blog: Il dolce mondo di Sara, mi sono piaciuti e ho deciso di postarli magari qualcun'altro li assaggia, vale davvero la pena, di solito i muffin sono un po' asciutti, questi sono molto morbidi e profumati di dolcissimo miele di acacia dell'azienda Luna di miele
L'azienda Luna di miele produce il meraviglioso nettare dal 1920, anno in cui, il fondatore si dedicò all'allevamento delle api e alla produzione del miele. Sempre lui, il fondatore, Yves Michaud, fu il primo ad introdurre il sistema di estrazione e non di spremitura. Io conosco molto bene le api e il miele, mio nonno era apicoltore e sin da piccola ho imparato ad amare queste piccole creature che lavorano instancabilmente e ci donano un prodotto unico, ineguagliabile, e non solo il miele, la propoli, la pappa reale, la cera, tutto quello che le api producono è utile, e ho imparato a non temerle ad amarle e non mi hanno mai punto. Poi Luna di miele produce anche lo Sciroppo d'Acero che proviene direttamente dal Canada, qui trovate la spiegazione e il suo utilizzo e poi lo Sciroppo d'Agave, alto potere dolcificante basso indice glicemico, anche per lo sciroppo di Agave qui una spiegazione più dettagliata. Mi piacciono questi prodotti, il miele l'ho provato, prossimamente proverò gli sciroppi, adesso andiamo alla ricetta.
anno in cui il fondatore
Ingredienti:

500 grammi di farina 0 - io  Molino Chiavazza
150 grammi di burro morbido
150 grammi di zucchero
150 grammi di miele - io miele millefiori, di Luna di Miele
2 uova
400 ml di latte
1 bustina di lievito per dolci - io lievitec dolce vanigliato della Tec-Al

Sbattere insieme burro e zucchero, aggiungere il miele e le uova e continuare a montare gli ingredienti. Setacciare la farina insieme al lievito e aggiungerli all'impasto mescolando molto bene, cominciate ad aggiungere lentamente il latte altrimenti non riuscirete a mescolare più l'impasto. In ultimo ho aggiunto 150 grammi di gocce di cioccolato fondenti. Ho versato nei pirottini di Guardini e i pirottini dentro alla teglia da muffin sempre di Guardini in ceramica. Accendete il forno a 180°C e quando è caldo infornate per 20 minuti. Sono eccezionali, e non si seccano come i muffin normali, il miele li tiene morbidi e siccome io ho fatto dose doppia sono durati diversi giorni, sempre perfetti.


martedì 25 settembre 2012

Peperoncini ripieni piccantissimi

Prendete dei peperoncini rotondi, ci sono anche dolci, io ho fatto quelli piccanti, mettetevi i guanti altrimenti dopo, le mani vi pizzicheranno come il fuoco, e svuotateli togliendo la calottina dove è il picciolo. Mettete in una pentola acqua e aceto in parti uguali, un cucchiaio di sale grosso e portate ad ebollizione. Calate i peperoncini e dalla ripresa del bollore calcolate un paio i minuti non di più. Toglieteli con la schiumarola e appoggiateli in un canovaccio girati, in modo che perdano bene i liquidi di cottura e si asciughino.  Intanto preparate il ripieno.


Ingredienti:

1 patata media
una scatoletta di tonno grande, o sott'olio o al vapore
qualche filetto di acciuga sott'olio
20 grammi di parmigiano grattugiato
capperi nell'impasto e come guarnizione
olio extravergine q.b.

Lessate e schiacciate una patata con lo schiacciapatate, nel frattempo frullate il tonno sgocciolato con le alici e i capperi, unite tutto alla patata, girate molto bene e mettete anche il parmigiano, fate un bell'impasto e cominciate a riempire i peperoncini. Inserite in ogni peperoncino un cappero.
Sistemateli nei vasi, sterilizzati, coprite con olio extravergine e chiudete con i tappi, mi raccomando sempre nuovi.
I peperoncini sono pronti. Aspettate qualche giorno prima di mangiarli per farli insaporire.











Con questa ricetta partecipo al contest "Coccole piccanti" del blog di Ilaria e Chiara










domenica 23 settembre 2012

Pici all'aglione e due nuove collaborazioni


Oggi vi voglio presentare due collaborazioni a cui tengo molto, Molino Chiavazza e la meeting-snc un'azienda che non ho mai trovato in nessun blog, anzi credo proprio di essere l'unica ad averla. Le presento insieme perché stanno bene insieme, una produce farina, l'altra produce oggetti per lavorare la farina. 

La Meeting, azienda specializzata nella lavorazione del legno. 
E successo quasi per caso. Avevo bisogno di una spianatoia piccola per fare cose piccole, più maneggevole della solita spianatoia grande per la sfoglia, sono andata in un supermercato che vende anche queste cose e ne ho trovata una che mi piaceva, andava bene, arrivata a casa ho guardato sul sito di questa azienda e l'ho trovata interessante, mi sono piaciute  le cose che produce, il tipo di legno che utilizza,  prodotti belli, ben fatti e molto utili, allora ho deciso di scrivere per proporre una collaborazione. Hanno, accettato e mi hanno mandato a casa tantissime cose che a me piacciono molto, sono stati generosi dico la verità e si meritano tutta la pubblicità che gli farò perché hanno dei buoni prodotti.


Meeting lavora nel pieno rispetto dell'ambiente e delle persone, producendo in Italia senza sfruttamento minorile e nel pieno rispetto delle regole per l’ambiente.


Quello che vedete sopra è uno stendipasta, un attrezzo utilissimo per far asciugare la pasta lunga, appena fatta, per evitare che si appiccichi, faccio un piccolo inciso. La mia nonna materna che veniva da Cortona ed era una cuoca eccezionale, faceva praticamente tutti i giorni fettuccine e pici , e ne faceva tanti, cosicché aveva il problema di farli asciugare e, io ricordo, sebbene piccola delle canne di bambù appoggiate alla parte alta delle sedie e sopra le fettuccine ad asciugare, di conseguenza io trovo lo stendipasta utilissimo. 
Poi ci sono i forchettoni di legno, sempre per la pasta lunga, una spianatoia di quelle grandi, una mattarello molto bello, di un legno molto stagionato, il mattarello è molto importante per stendere la sfoglia, tanti piccoli accessori, come mestoli, sottopentola, e taglieri, un bellissimo tagliere in un unico pezzo di legno, non sono facili da trovare, di solito sono incollati e un portapane, anche questo in legno naturale, dove conservare il mio pane appena fatto, si mantiene senza incartarlo, io lo metto lì dentro senza nulla e rimane così per diversi giorni. Insomma sono rimasta proprio contenta della meeting è una buona azienda


L'altra azienda che vedete in fotografia non ha bisogno di presentazioni è conosciuta ai più, a chi ama impastare, a chi piace fare i dolci a chi fa la pasta: parlo delle farine del Molino Chiavazza.
Le farine classiche, io quelle uso, faccio il pane e uso le farine di grano tenero sempre la 0, il pane migliore viene con questa farina, io la uso anche per fare i dolci, mischiata a quella integrale le mie crostate sono molto più interessanti. Comunque le farine del Molino Chiavazza sono ottime farine che danno buoni risultati, si vede da quesi Pici all'aglione. Qui ho mischiato una semola rimacinata con una zero, sono venuti dei pici stupendi, duri e saporiti.
Quando faccio il pane e ho bisogno di lunghe lievitazioni mi affido alla Manitoba, una farina di forza, come vengono definite e farine con una percentuale più alta di proteine, adatte a reggere lievitazioni più lunghe senza far collassare gli impasti.


Due parole anche per i pici: qui, sempre nel mio blog, trovate i cenni storici e la ricetta di come farli, comunque ho utilizzato:


Ingredienti:
500 grammi  di farina 0 (io Molino Chiavazza 0)
200 grammi di semola rimacinata(io Molino Chiavazza - Semola rimacinata di grano duro)
2 uova biologiche
olio evo
sale
acqua q.b. per un impasto abbastanza duro
Ho impastato tutto a mano, l'impasto deve essere duro e va lavorato abbastanza fino a che non risulta liscio. Messo a riposare l'impasto alcune ore, ripreso tirate delle sfoglie piccole e abbastanza alte, tagliato delle striscioline e da queste ho iniziato ad "appiciare" cioè arrotolare, stendere come per fare degli spaghetti, infatti sono spaghetti molto grossi e molto irregolari. fateli asciugare nello stendipasta della meeting che trovate qui e poi conditeli con il sugo all'aglione, fatto con pomodori freschi o pelati a pezzetti,  4/5 spicchi di aglio schiacciati e messi nell'olio,senza farli diventare biondi metteteci subito il pomodoro, fatelo cuocere  minuti ed è pronto, io dopo spento ho messo tanto basilico.
























domenica 9 settembre 2012

Ci sono!

Comprando il dominio e passando a www.... .com, è successo qualcosa e il blog segnala solo errori.Io comunque sono qui, con tante cose da postare, spero che la situazione vada a posto nel più breve tempo possibile, intanto vi abbraccio tutte...

sabato 8 settembre 2012

Un pezzo della mia maremma è diventato sito!!!

Era nell'aria un cambiamento anche piccolo come questo. Ci voleva. Sono passati tre anni da quel 24 aprile 2009, il giorno del mio compleanno, fu un bel regalo quello che mi feci, lo desideravo da diverso tempo, ma non riuscivo a trovare il coraggio necessario per cominciare, non sai se sei all'altezza, non basta saper fare un uovo al tegamino.
Invece ero all'altezza e di cose ne ho fatte tante e ho ricevuto tanti apprezzamenti da amiche blogger e da sconosciuti. Mi piace, mi piace talmente tanto che l'anno passato ne ho aperto un altro di blog, un blog di solo pane e lieviti, impastare mi rilassa, stare in cucina mi rilassa.
L'impegno c'è, il lavoro non manca, la soddisfazione anche, soprattutto quando si ricevono apprezzamenti da gente estranea al mondo dei foodblogger, ma, come dice Morena, è tempo di crescere, vorrei riuscire a trasformare il mio blog in un blog più professionale, vorrei che diventasse punto di riferimento anche per altre persone.
Decidere di acquistare il dominio è stato facile, ci stavo pensando e quando due giorni fa Morena di Menta e cioccolato ne ha parlato nella sua pagina fb ho capito che era arrivata l'ora del salto di qualità, Adesso l'impegno è maggiore, da oggi sono www.unpezzodellamiamaremma.com
Ho dimenticato di dirvi che per il momento l'indirizzo rimane lo stesso, entrerà in quello nuovo in automatico, perché se si clicca quello nuovo ancora non funziona.

venerdì 7 settembre 2012

La stiaccia con l'uva (ovvero: la schiacciata con l'uva, o schiaccia briaca)


Ripubblico la ricetta con le foto dell'anno passato, l'altro giorno l'ho fatta ma è sparita in 10 minuti senza poterla fotografare, comunque è identica, io faccio sempre quella di mia nonna.

Il titolo del post è volutamente toscano, il dolce però, simile, si fa anche da altre parti d'Italia e comunque non solo a Firenze, come alcuni pensano, ma in tutta la Toscana. È un dolce che si fa solo per alcuni mesi, fin quando esiste l'uva nera. Io amo molto la schiaccia con l'uva nera, perché mi ricorda l'infanzia, da noi era presente in tutti i forni e la faceva anche mia nonna, era buonissima, anche perché l'uva era quella della pergola dietro casa, la farina appena comprata al mulino, il lievito quello madre, ovviamente aveva un sapore diverso.

Ingredienti

1 chilo abbondante di uva nera (mettetela in forno ad appassire, fuoco medio 1 ora)
400 grammi di farina (io ho fatto metà manitoba e metà 0)
zucchero semolato
25 grammi di lievito fresco 
acqua per impastare
1 cucchiaino di sale









Per prima cosa ho fatto un lievitino impastando lievito, acqua e 50 grammi di farina, e messo a lievitare per alcune ore coperto, l'ho poi ripreso ed aggiunto il resto della farina, 4 cucchiai di zucchero semolato, 1 cucchiaino di sale ed ho impastato nuovamente tutto assieme, lavorando non tantissimo, ho fatto una palla che ho ben unto con olio evo e messa a lievitare per alcune ore, deve raddoppiare. Quando l'impasto è pronto dividetelo in due parti, una più piccola, e stendetelo. Mettete della carta forno in una teglia, ungetela bene con olio, stendete il pezzo più grande e mettetelo nella teglia, accomodateci più della metà dei chicchi di uva (ricordatevi di metterli in forno ad appassire) schiacciandoli un po' per farli penetrare dentro la pasta, una spolverata di zucchero, poi coprite il tutto con l'altra pasta tirata come la prima, sigillate bene i bordi, per non far uscire il succo dell'uva, metteteci sopra gli altri chicchi, spolverate con lo zucchero semolato, due cucchiai e un abbondante giro di olio evo. Infornate a 240°C per 45 minuti, dopo 20 minuti abbassate il forno a 200 altrimenti si colora un po' troppo. È un dolce molto semplice, ma delizioso...odora di infanzia (per me!) di quando le nonne il pomeriggio ci preparavano la merenda con pane zucchero e vino...chi lo fa più?



guardate il succo dell'uva che cola quando si taglia

giovedì 6 settembre 2012

Nuova collaborazione: l'Azienda Tec-Al



L'Azienda Tec-Al s.r.l.è situata nel centro Italia, e precisamente nel cuore dell'Emilia, zona, che tutti conosciamo essere una delle regioni italiane con una grossa tradizione alimentare, fatta soprattutto di carne, sono note le aziende che lavorano i suini, e di primi piatti, non ci dimentichiamo i famosi tortellini, che hanno reso famosa questa regione in tutto il mondo.


ecco il lievito dolce

...il lievito salato

La Tec-Al, opera in particolare nel settore alimentare, e propone miscele a base di ingredienti, addittivi, droghe, spezie ed erbe aromatiche, anche personalizzate. La struttura di Tec-All è moderna ed organizzata, sia per l'approvvigionamento che per la rapidità nella consegna dei prodotti che le vengono ordinati.
Il loro obiettivo è migliorare i prodotti.

il nero di seppia con cui preparare buonissimi primi piatti
Hanno creato una nuova linea di prodotti "I piaceri della tavola", prodotti di alta qualità dove troviamo una vasta gamma di sali marini da tutto il mondo. L'ormai famoso sale rosa dell'Himalaya, il sale di Guarende, il sale rosso delle isole Haway,  alcuni di questi sali già li conoscevo e li usavo, sono ottimi  Devo dire che il sapore dei piatti cambia usando questi sali,
ecco l'eccezionale sale rosso delle isole Haway
Poi ci sono i lieviti, per torte salate e dolci, in comode bustine sigillate, conservate dentro a delle originali e ornamentali scatole di latta.  Segnalo anche il nero di seppia granulare, ottenuto dalla lavorazione della vescica della seppia che contiene l'inchiostro, immagino, comunque molto comodo, non ci si sporca e i risultati sono gli stessi del prodotto fresco.

qui potete vedere i grani del sale rosso


martedì 4 settembre 2012

Baccalà alla portoghese

Oggi baccalà alla portoghese. O meglio da oggi posterò alcune ricette di baccalà. Il baccalà fa molto bene, anzi vi consiglio di cucinarlo spesso, ci sono tanti modi e sono tutte ottime ricette. E' un pesce conservato, appartiene alla famiglia del merluzzo, quando è fresco, baccalà quando è conservato, sotto sale e poi essiccato. 

Da wikipedia:  Il baccalà è il merluzzo bianco (Gadus morhua, pesce appartenente ai Gadidae presente nell'Oceano atlantico settentrionale) conservato sotto sale.

Poi c'è lo stoccafisso, altra cosa, altro prezzo, altro modo di conservazione, essiccato al vento delle isole Lofoten. Farò anche lo stoccafisso, ma è più lungo da fare. Lo stoccafisso (o stocco in alcune zone dell'Italia meridionale),mentre nel triveneto lo stoccafisso viene chiamato baccalà, per esempio, baccalà alla vicentina, è stoccafisso. Insomma, il pesce, da vivo, è sempre il merluzzo, è il metodo di conservazione che cambia: baccalà salato e poi essiccato, oppure baccalà a filetti solamente salato, io uso quello è più facile da gestire perché è privo di testa, pinne, coda) poi lo stoccafisso, lo ripeto, essiccato intero in Norvegia, al vento e all'aria secca delle isole Lofoten.

Per rendere mangiabili i due pesci conservati ci vogliono 48 ore in acqua corrente o cambiata 4/5 volte al giorno, per il baccalà, una settimana per lo stoccafisso, dopo mangerete una delle cose più buone al mondo.Il Portogallo è il primo consumatore mondiale, noi secondi.

 Ingredienti:

1filetto di baccalà (io prendo sempre quello da 7/8 etti, ma ci sono anche più piccoli)
1 litro di latte
cipolle dorate, 4/5
patate, 4/5
timo, prezzemolo,
papavero op. olive

Lavate molto bene il baccalà, tagliatelo in due pezzi, mettetelo in una ciotola che lo contenga e copritelo di acqua, acqua che cambierete almeno 4/5 volte al giorno, (altrimenti puzza), per 48 ore. Lasciatelo sul lavandino, attenzione ai gatti,  sono ghiotti, ma il baccalà ha le spine.

Passate le 48 ore mettetelo in acqua bollente, (già bollente) per 10 minuti, nel frattempo portate ad ebollizione il latte, togliete il baccalà dall'acqua, mettetelo in un altro contenitore e copritelo di latte bollente. Qui deve rimane per un'ora.
Nel frattempo sbucciate le cipolle, fatele a pezzi e fatele dorare in una padella con poco olio, un cucchiaio, appena pronte mettetele da parte, fate la stessa cosa con le patate, ma queste tagliatele a listarelle. Salate sia le cipolle che le patate molto poco, perché se il baccalà è rimasto salato non riuscirete a mangiarlo.
Passato questo tempo, con le mani, togliete la pelle, le lische e sfilacciate tutto il baccalà, devono venire fuori piccoli pezzetti. Unite le cipolle, le patate, una buona macinata di pepe, disponetelo nella, o nelle pirofile da forno e guarnitelo con tanto prezzemolo e olive nere, oppure tanto papavero, io ho fatto tutte e due le versioni. Non mettete sale, non dovrebbe servire, però può capitare di trovare un baccalà meno salato,  in quel caso prima di andare in forno, siccome sono cose tutte cotte, potete assaggiare e se manca di sale aggiustatelo. 15/20 minuti a 180 e poi servitelo.

Vi aggiungo queste poche righe che dicono tutto. "Pesce magro per eccellenza, è l’ideale per le diete povere di grassi. Nel caso che il baccalà sia secco o sotto sale, le calorie si moltiplicano per tre e così anche le proteine, quindi se non ci sono problemi di sovrappeso o di ipertensione, è meglio mangiarlo in questo modo, per meglio ricevere i suoi nutrienti. Questo pesce è ricco di vitamine A, E, B1, B2, B3, B6 e C, e minerali soprattutto il potassio, il fosforo, il sodio, il calcio e il magnesio. Il suo fegato è una fonte inestimabile di vitamina D." Fonte: integratori-dietetici.net