mercoledì 30 giugno 2010

lunedì 28 giugno 2010

Ribollita


La Ribollita è una delle varie zuppe toscane. È la signora delle zuppe, al suo interno ci sono tutti i sapori della Toscana e quando vi dicono "minestra di pane che domani diventa ribollita" non credeteci, la minestra di pane ha una sua ricetta, la ribollita ha la sua, come la zuppa della Val di Chiana, sono tutte diverse, i sapori sono ben distinti però hanno tutte una particolarità: hanno dentro poche verdure, non sono un misto come i minestroni con 20, 30 verdure, ce ne sono appena 4,5 di verdure e quasi tutte bianche (a parte il cavolo nero). Dicono che si chiama ribollita perché si fa oggi e nei giorni a seguire si mette e si rimette in forno e diventa ribollita...non conosco la storia vera, ma conosco la ricetta e vi consiglio di provarla. Avevo rimandato questa ricetta ad ottobre-novembre, comunque nei mesi invernali, perché il cavolo nero era finito, poi è arrivato il cavolo nero dall'Abruzzo e sembrava, dai banchi del mercato, che mi chiamasse per farsi comprare ed io non ho resistito, ho ceduto. Prima di tutto ho fatto il pane toscano, perché la Ribollita non si può fare con altro pane, verrebbe una pappetta morbida e appiccicosa, metto solo la fotografia perché la ricetta l'ho già postata e se qualcuno decidesse di farlo (il pane) può andare qui. Ho trovato anche i fagioli cannelli freschi che sono indispensabili. Adesso vado a scrivere la ricetta e l'esecuzione.


                                          la fotografia del pane toscano

Ingredienti:

1kg di fagioli cannellini freschi
300 grammi di cavolo nero
100 grammi di verza
80 grammi di olio evo
1 litro e mezzo (circa) di brodo vegetale
2 cipolle bianche
1 carota
1 sedano
1 porro
1 pomodoro
aglio, rosmarino, timo, pane raffermo toscano, parmigiano

Tritate le cipolle con l'aglio e fatele rosolare in una casseruola con l'olio (io per queste ricette uso il coccio). Quando è biondo unite i fagioli sgranati, il pomodoro, la carota, il porro e il sedano tritati finemente. Aggiungete il brodo, sale pepe e fate cuocere a fuoco basso per circa un'ora. Quando i fagioli sono cotti prendete il cavolo nero, spezzettatelo grossolanamente e mettetelo nel tegame, girate coprite e lasciate cuocere.
In una padellina mettete olio, aglio, rosmarino, timo, e fate soffriggere e quando tutti gli ingredienti sono dorati, mi raccomdando non li bruciate!, filtratelo sulla zuppa. In una pentola di coccio mettete le fettine di pane toscano a strati con la zuppa e il parmigiano. Fate gratinare in forno a lungo, più di mezzora.....un giro d'olio e raccontatemi poi com'è!!!

                                        Come deve essere tagliato il pane....



domenica 27 giugno 2010

La colazione del maturando!!!


Mio figlio, piccolo, sta sostenendo gli esami di maturità e adesso, avendo fatto il tema, la versione di greco, la terza prova...sta studiando dalla mattina alla sera per gli orali, dico la verità, non l'ho mai visto così preso dai libri, forse la paura si fa sentire...e ieri mi ha confessato che ha lo stomaco chiuso tanto è nervoso! Allora stamani, da buona mamma italiana, gli ho preparato una colazione appetibile: pancakes, frutta fresca e infuso di  mango e pesca...

Ingredienti per i pancakes

200 grammi di latte
120 grammi di farina
1 uovo
30 grammi di burro
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di sale
una punta di bicarbonato

Setacciare la farina con il lievito e il bicarbonato, aggiungere il sale e lo zucchero, poi l'uovo, il latte e il burro fuso mescolare il tutto e far riposare per un po'. Scaldare una piastra o una padella con un bel fondo e versare dei cucchiaioni grossi  di impasto, far cuocere fino a che non vengono sulla superficie dei buchetti e i bordi si rapprendono, girate la frittellotta e fatela cuocere dall'altra parte. Mettetele in un piatto.

Per la frutta:

ho sbucciato 1 pesca, 3 albicocche, un po' di ciliegie e le ho cosparse di zucchero a velo

Ho fatto l'infuso di pesca e mango (l'ho comprato) ho messo tutto su un vassoio e vi giuro che lo stomaco, davanti a una colazione così, gli si è aperto e ha mangiato.

Tarte di ciliegie e mandorle






Premetto che ho copiato questa torta da qui, è venuta bene ed è molto buona, manca un po' di zucchero perché le ciliegie quest'anno, causa molta pioggia, non sono dolcissime, ma basta metterne un po' di più e va bene. Certo che la fotografia di Stefania ... è tutta un'altra cosa.....

Ingredienti

per la pasta frolla alle mandorle:
4 cucchiai di mandorle frullate finemente
150 grammi di burro fuso e freddo
100 grammi di zucchero semolato
1 pizzico di sale
250 grammi di farina (forse anche meno)

per il ripieno:
450 grammi di ciliegie pesate con il nocciolo
2 uova
10 cucchiai di panna fresca
100 grammi di zucchero semolato
5 cucchiai di mandorle frullate finemente
1 cucchiaio raso di farina
zucchero a velo per spolverare prima di servire

Fate fondere il burro nel microonde e riportatelo a temperatura ambiente. Quando è pronto unitevi il sale, lo zucchero, le mandorle e girate, incorporate poi la farina un po' per volta e quando  avrete un impasto di una giusta consistenza (meno duro della pasta frolla normale) smettete di aggiungere farina. Appena pronto rivestiteci una tortiera di 24 cm di diametro, base e lati comprimendo bene la pasta. Appena la tortiera sarà rivestita mettetela  in frigorifero e lasciatela per mezzora. cendete il forno a 175°C, infornate la torta dopo averla ricoperta di carta forno e fagioli secchi sul fondo. 10 minuti in forno e poi fatela freddare.








Togliete la carta forno e i fagioli, fatela freddare e poi accomodateci le ciliegie denocciolate. Mescolate le uova, la panna, lo zucchero, le mandorle e il cucchiaio di farina. Amalgamate bene il tutto e versatelo sulle ciliegie, livellate bene e mettete nuovamente in forno a 180°C per 50 minuti. Una volta cotta fatela freddare del tutto prima di toglierla dalla tortiera perché è una pasta delicata e potrebbe rompersi. Spolverizzatela con lo zucchero a velo.

venerdì 25 giugno 2010

Pappardelle (come si fanno)


Uno piatto toscano molto conosciuto sono le pappardelle. Le pappardelle si possono condire in vari modi, con vari sughi, quelli più adatti sono il sugo di cinghiale e quello di lepre.  A proposito di cinghiale vi anticipo la vera ricetta del cinghiale in salmi per l'autunno....Torniamo alle pappardelle. Per fare delle buone pappardelle ci vogliono delle uova di papera o di oca, della buona farina, semola rimacinata, tanta forza di braccia e tanta passione...

Ingredienti

500 grammi di semola rimacinata
5 uova di gallina,  4 di papera, 2 di oca (ovviamente non tutti, o, o, o)
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaino di sale

Mettere la farina a fontana sulla spianatoia, fare un buco in mezzo molto largo, romperci dentro le uova, il sale e l'olio. Prendete una forchetta e cominciate a girare le uova rompendole e intridendole con la farina, prendete la farina e girate sempre con la forchetta fino a che non avete impastato tutta la farina con le uova. Se è troppo morbido aggiungete ancora farina, se troppo duro qualche cucchiaio d'acqua. Cominciate ad impastare e continuate fino a che non siete stanchi e ancora di più. L'impasto deve risultare, liscio, e setoso al tatto, né troppo morbido ma neppure troppo duro e deve avere il classico odore di pasta fatta in casa. Mettetelo a riposare anche 2 o 3 ore, gli farà solo bene. Riprendetelo e armatevi di mattarello. Dividetelo in due parti e cominciate a stenderlo con il mattarello cercando di dargli una forma rotonda. Stendetelo più fino che potete. Ovviamente se non riuscite a usare il mattarello potete stenderlo con una macchina per la pasta. Fate asciugare le sfoglie e prima che si secchino troppo arrotolatele e tagliatele ad una altezza di 2 centimetri. Queste sono le pappardelle.



giovedì 24 giugno 2010

Fiori, verdura ed erbette...Il mio orto...

Questo è l'ibisco arancio che mi hanno regalato la settimana passata. Era pieno di bocci che dopo pochi giorni hanno cominciato ad aprirsi e adesso si vedono solo fiori e bocci è bellissimo. E' una pianta che io amo, avevo già avuto modo di dirlo, è molto generosa, ha una fioritura eccezionale anche l'anno dopo.

Questi sono i miei pomodorini datterini...




...e questo il mio orticello sul balcone


                                             
...basilico greco e origano...


             Salvia

mercoledì 23 giugno 2010

Bavarese alle fragole


L'avevo promessa a mio figlio piccolo per "festeggiare" la fine della prima giornata degli esami di maturità. Il ragazzo era molto teso e io al mattino dandogli un bacio gli ho detto che avrebbe trovato una bellissima torta per la sera. (e ho fatto bene perché la sera, con le tracce che sono uscite, era ancora più depresso!!!). Ho deciso di fare la Bavarese (qualcuno lo chiama il Bavarese), è un dolce molto estivo, abbastanza leggero, fatto con la frutta. Io d'estate non amo molto cucinare, non mi piace accendere il forno e troppo spesso i fornelli, per ovvii motivi, lo accendo solo per fare il pane, poi mi piace mangiare tanti pomodori, cetrioli, basilico, insalate, paste fredde, mozzarelle e tutto quello che è estivo...invece d'inverno non esco praticamente dalla cucina... Ho preso questa ricetta da Giallo Zafferano...

Ingredienti

500 grammi di fragole (usate fragole molto buone tipo Terracina)
250 gr di latte intero
la buccia grattugiata di 1 limone e il succo di mezzo
6 fogli di colla di pesce
250 ml di panna fresca
150 grammi di zucchero semolato
100 grammi di zucchero a velo

Guarnire con ciuffetti di panna montata, more, lamponi o se volete fragole....

Pulite le fragole, tagliatele a pezzetti e mettetele nel frullatore. Mettete a bagno, in acqua freddissima, la colla di pesce e lasciatela lì per 10 minuti. Intanto mettete il latte a scaldare e unitevi la buccia grattata del limone. Appena il latte è caldo, ma non bollente, prendete la colla di pesce, strizzatela e unitela al latte girando fin tanto non è sciolta. Riprendete il frullatore con dentro le fragole, metteteci anche lo zucchero semolato, il succo di mezzo limone e frullate fino a far diventare il composto una purea e versatelo in una ciotola capiente. Montate la panna (non tantissimo, fermatevi un attimo prima) insieme a 100 grammi di zucchero a velo. Unite il latte alla purea di fragole, mescolate e poi incorporate la panna montata con una spatola facendo attenzione a non smontarla. Prendete uno stampo  da 1 litro e mezzo con o senza buco centrale, bagnatelo dentro con acqua fredda versateci il composto, copritelo con carta stagnola e mettetelo in frigorifero per almeno 8 ore. Io l'ho tirato fuori prima ed era ancora morbido...Quando è l'ora di portarlo in tavola, immergete lo stampo per qualche secondo in acqua calda, metteteci in vassoio sopra e giratelo immediatamente, si staccherà benissimo. Guarnitelo come meglio credete, con la panna o senza, con i frutti di bosco o solo le fragole, questo decidetelo da soli.



domenica 20 giugno 2010

Millefoglie ai frutti di bosco


Il millefoglie è un dolce di grande effetto, abbastanza facile da realizzare, e molto buono. Ovviamente io non ho fatto la pasta sfoglia in casa, sicuramente sono in tanti a farla, io preferisco comprarla perché bisogna essere molto bravi e la sua riuscita non è sempre sicura.

Ingredienti

rotoli di pasta sfoglia fresca
panna fresca da montare (minimo 500 ml per un millefoglie piccolo come quello della foto)
frutti di bosco freschi, fragoline di bosco, fragole
zucchero a velo
un albume per brinare la frutta
zucchero semolato

Qualunque tipo di frutta decidiate di usare per la copertura, lavatela sciugatela, mettetela in un vassoio e cospargetela di zucchero a velo, le fragole tagliatele a pezzettini piccoli. Accendete il forno a 180-200°C, srotolate la pasta sfoglia e tagliate i dischi della misura che volete. Se decidete di fare un millefoglie grande, usate tutto il disco, se lo volete più piccolo tagliatelo a seconda della grandezza che volete ma ricordatevi che ci vogliono minimo 3 dischi per fare 3 strati, altrimenti non è bello...il millefoglie è un dolce che deve fare scena!. Mettete i dischi in forno fino a quando non diventano dorati, una volta cotti aspettate che si raffreddino e poi montate la panna aggiungendo all'ultimo momento un paio di cucchiai di zucchero a velo. L'operazione di assemblaggio del dolce fatela poco prima di andare a tavola perché la pasta sfoglia deve rimanere croccante. Mettete il primo disco su un piatto di portata, la panna nel sac a poche, con bocchetta grande, ricoprite il disco con la panna, mettete sopra il secondo disco, altra panna, terzo disco, qui la panna deve essere molto più abbondante perché la frutta deve sprofondare. Prendete poi i frutti di bosco, le fragole oppure le fragoline e metteteli sopra alla panna, la frutta deve essere abbondante e formare una cupola che cospargerete di zucchero a velo. Se volete potete brinare la frutta (questo fatelo prima). Sbattete un albume, bagnateci la frutta che volete brinare e cospargetela di zucchero semolato, mettetela ad asciugare e quando andate a prenderla sarà durissima e brillante come se ci fosse nevicato in quel momento. Poggiatela sul dolce e portatelo subito in tavola. Non fatelo avanzare perché la pasta sfoglia diventa morbida, ma una volta assaggiato finirà quasi subito. Qualche giorno fa avevo gente a cena e l'ho fatto più grande con una montagna di fragoline di bosco...credetemi...superlativo!!!


Matsoni o Yogurt del Mar Caspio


la fotografia è venuta abbastanza male, ma, vi assicuro, che lo yogurt è stupendo!

Ero molto curiosa di assaggiare matsoni, il famoso yogurt del mar Caspio, però in Italia non esiste, o meglio non si vende, bisogna riuscire ad averlo da persone che l'hanno avuto da amiche di amiche o sono riuscite a rigenerarlo dalla polvere di matsoni. L'impresa era difficile, ed io in fin dei conti avevo già il kefir, potevo accontentarmi. Invece....dal Giappone, Anna mentre stavamo chattando mi ha detto che mi avrebbe spedito la polvere per rigenerare matsoni. Lei ha essiccato matsoni per poterlo spedire agli amici perché non sarebbe mai potuto uno yogurt fresco in buone condizioni, invece con questo sistema è riuscita a far assaggiare questa bontà a tanti suoi amici, compresa la sottoscritta. Contentissima. La busta da Fukuoka è partita alcuni giorni prima che il vulcano islandese cominciasse il suo show e così prima di arrivare in Italia ha sostato un po' di più in qualche aeroporto. Però è arrivata con la polvere tanto attesa. Sono andata qui e ho iniziato la rigenerazione. La prime due volte è stato un fallimento, poi con gli ultimi due grammi di polvere di matsoni ci sono riuscita e adesso mi mangio il mio yogurt tutte le mattine. E' buonissimo.

sabato 19 giugno 2010

Risotto ai frutti di mare


A me piace molto il riso e uno dei modi per cuocerlo bene, e che lascia inalterato il suo sapore, anzi lo esalta, è il risotto. E il risotto con i frutti di mare è di rigore in questa stagione.

Ingredienti

Riso Carnaroli per 2 persone (io ne ho messo 2 ramaioli)
seppioline piccole
calamaro
10 gamberoni
3-4 etti di vongole veraci
1 polpo
ovviamente io l'ho fatto per due persone, voi aumentate le dosi a seconda di quanti siete


Prima di tutto lavate il polpo, mettetelo in una pentola con acqua fredda, e i vari odori, carota, sedano, cipolla, gamdo di prezzemolo, portatelo ad ebollizione e calcolate 20 minuti, trascorso questo tempo spegnete il fuoco e fatelo freddare nella sua acqua. Cotto in questo modo diventa tenero anche un polpo di 2 chili.

Mettete in un tegame o una padella con i bordi un pochino più alti olio, aglio e poco peperoncino, fatelo appena imbiondire e versateci, le seppioline, il calamaro tagliato a pezzetti, le vongole fatte aprire in un'altra padella e il polpo a pezzetti. Alzate la fiamma e quando il pesce si colora buttateci dentro un bel bicchiere di vino bianco e fatelo sfumare. Aggiungete poi il riso. Il riso va cotto come tutti i risotti, aggiungendo un po' per volta (in questo caso o un fumetto di pesce o un brodo vegetale) il liquido con cui lo vogliamo cuocere. Un quarto d'ora dopo il riso è cotto. Mettetelo nei piatti e come guarnizione appoggiateci sopra dei gamberoni che cuocerete separatamente, perché necessitano di una cottura veloce per non rovinare la delicatezza della polpa.


domenica 13 giugno 2010

Aglio maschio sott'olio


Aglio maschio


Con lo stesso sistema dei carciofini ho deciso di conservare l'aglio maschio. Non è facile da trovare, bisogna avere un banco al mercato, come si dice a Roma di vignaroli, di persone che hanno la propria terra e che ci capiscano qualcosa...
Io ho la fortuna di andare nello stesso mercato da quasi 40 anni e di conoscere un po' tutti, e chi abita a Roma sa che il mercato di via Catania è un buon mercato, pieno di merce di prima qualità. Fabio, il mio macellaio ha la carne danese, meravigliosa, i polli della Val di Chiana, minimo un paio di ore di cottura, ed  è Esterina (la contadina!!!)  la mia fornitrice di verdure ed erbe, di uova di papera e di oca, di porri selvatici, di graspignoli, porcacchia, erba cipollina, borragine, rucola selvatica, pimpinella e tutte le erbe che si trovano in primavera...è una vera delizia, provate a mangiare un'insalata così  e non mangerete più quelle in busta, ci vuole un po' a lavarle, ma nessuno ha mai detto che la buona cucina è anche veloce!!!!!...a proposito, l'aglio maschio non sa di aglio, si può mangiare benissimo.

sabato 12 giugno 2010

Carciofini sott'olio






Questo è il momento di fare le conserve. Molti tipi di verdure sono arrivate al massimo della maturazione,  e per poter mangiare, anche d'inverno la nostra verdura più amata, usiamo il sistema della conservazione. Ovviamente conservate piccole quantità di verdura perché va consumata abbastanza presto, anche dopo la sterilizzazione. Noi amiamo molto i carciofi, e il modo migliore di mangiarli anche quando non ci sono è quello di conservarli. Questa è una buonissima ricetta per farli sott'olio.

Ingredienti

100 carciofini di quelli molto piccoli
1 litro di aceto bianco
1 litro di vino bianco
il succo di 8-10 limoni
odori vari (chiodi di garofano, aglio, salvia, pepe in grani ecc.)
carota e sedano per la bollitura
olio extravergine d'oliva, di buonissima qualità, quanto ne serve per riempire i barattoli
sale grosso
presselli (sono quei piccoli attrezzini di plastica che si mettono fra la conserva e il tappo per tenere il livello dell'olio sempre alto, o la verdura sempre coperta)

Pulite o fatevi pulire i carciofini senza lavarli con l'acqua (spremete i limoni e lavateli con il succo di limone), mettete in una pentola capace il vino, l'aceto, un pugnetto di sale grosso, il pepe, i chiodi di garofano, l'aglio, la carota e il sedano, appena il liquido bolle metteteci dentro i carciofini e fateli cuocere meno di 5 minuti (si cuociono presto). Una volta cotti fateli scolare girati a testa in giù (come da foto) in una tovaglia, senza ammorbidente, coperti per 10-12 ore.
Preparate tutte le cose che vi servono per mettere i carciofini nei barattoli. Prima di tutto i barattoli devono essere sterilizzati e un sistema per avere una sterilizzazione sicura è di metterli bagnati nel microonde alla massima temperatura per 10 minuti.Un consiglio: non usate mai barattoli grandi perché una volta aperti devono essere consumati abbastanza presto. Prendeteli con delle pinze e cominciate a riempirli, cercando di accomodare i carciofini senza lasciare troppi spazi vuoti, mettete ogni tanto chiodi di garofano, pepe in grani, aglio intero e salvia. Riempiteli ad un giusto livello e poi mettete l'olio evo fino al collo del barattolo. Aspettate prima di chiudere perché l'olio cala e magari bisogna rimetterlo. Passate alcune ore metteteci dentro un pressello e poi il tappo a vite. Una volta riempiti tutti preparate per la sterilizzazione. Usate un calderone, in alluminio perché bolle prima, metteteci dentro un canovaccio e cominciate a posarci i barattoli, senza farli toccare fra di loro per evitare che bollendo si possano incrinare e mandare in fumo tutto il vostro lavoro. Coprite il tutto con l'acqua, deve superare il tappo dei barattoli per lo meno di 2-3 centimetri, alzare la fiamma e da quando bolle calcolate 20 minuti (quando bolle troppo abbassate la fiamma, ma deve sempre bollire). Spegnete e fateli raffreddare nella pentola, a questo punto controllate anche se si è creato il sottovuoto nei barattoli, se così non fosse o fate ribollire il barattolo in questione o cambiate il tappo. Una volta pronti riponeteli nella dispensa e mangiateli.


lunedì 7 giugno 2010

Sachertorte




E' senza dubbio una delle torte più conosciute al mondo. E' decisamente buona, però, secondo me è più famosa che buona, ci sono torte molto più buone ma meno apprezzate perché non conosciute dai più. E' famosa anche perché le si è creato intorno un alone di mistero...nessuno realmente sa quale sia la vera ricetta e i viennesi ci tengono molto e fanno bene. Bisogna amare, apprezzare e far conoscere le proprie specialità e noi ne abbiamo tante.... Però i miei figli, che sono dipendenti dalla cioccolata, la amano. Questa volta la copertura è venuta decisamente bruttina...avevo trovato una vera copertura, lucida, dura, ma non trovo la ricetta e non ricordo dove l'avevo trovata, avevo fatto anche una fotografia con il cellulare, (mesi fa) ma non c'è più...la prendete come è....però l'interno è buono!!!

Ingredienti

200 grammi di cioccolato fondente di buona qualità (io uso il Novi)
150 grammi di burro
8 tuorli + 10 albumi
150 grammi di farina
150 grammi di zucchero
vanillina  (io non uso la vanillina, non mi piace, ho messo la polvere delle bucce delle arance home 
                 made, oppure altro aroma decidete voi)
1 pizzico di sale da mettere negli albumi mentre si montano

per la farcitura
confettura di albicocche possibilmente senza pezzi di frutta

per la copertura
150 grammi di cioccolato fondente
200 grammi di zucchero
125 ml di acqua

Ungete subito, e infarinate una tortiera di 26 cm e mettetela in frigo. Separate i tuorli dagli albumi, mettete il cioccolato in una bastardella (per chi non lo sapesse la bastardella è una pentola alta solo 15 cm, o poco più, con il fondo sferico apposta per il bagnomaria) e ponetela dentro una pentola che la contenga con poca acqua, l'acqua non deve assolutamente toccare la pentola altrimenti il cioccolato si brucia. Ponetela sul fuoco e fare sciogliere il cioccolato. Una volta sciolto e quasi freddo aggiungete i tuorli uno per volta sempre girando. Adesso montate gli albumi a neve e verso la fine aggiungete lo zucchero con dentro l'aroma che preferite.


















Ho messo le foto delle varie fasi di lavorazione, i tuorli, gli albumi, il cioccolato sciolto con il burro e l'amalgama di albume con cioccolato e farina.
Una volta montati gli albumi mettetene la metà dentro l'impasto di cioccolato, lentamente incorporateli al cioccolato e poi aggiungete la farina setacciata, questa operazione deve essere fatta molto molto lentamente, perché se gli albumi si smontano viene una frittata. Aggiungete anche gli altri albumi, prendete la tortiera e versateci dentro tutto l'impasto.

Così prima di andare in forno
Infornate nel forno precedentemente acceso, 180°C per 40 minuti. Controllate con lo stecchino se è cotta, altrimenti lasciatela ancora.
quando è cotta fatela freddare su una gratella, dividetela in due dischi metteteci la marmellaa di albicocche, riunitela, lasciatela sulla gratella con sotto un vassoio e cominciate le operazioni per la copertura. Cioccolato sempre nella famosa bastardella, nel frattempo lo zucchero e l'acqua sul fuoco  quando lo zucchero è sciolto alzate la fiamma e fatelo bollire 5 minuti, spegnete e fatelo raffreddare, se avete un termometro apposito misurate la temperatura, deve essere di 60°, in questo caso versate lo zucchero nel cioccolato fuso e girate, girate fino a che non si addensa e si raffredda un po', a quel punto versate tutto sulla torta cercando di rivestire anche i lati aiutandovi con una spatola. Se volete quando è fredda fateci la scritta con un po' di cioccolata e zucchero a velo. Ripeto l'aspetto non è bellissimo perché la copertura non è perfetta....ma io non sono di Vienna!!!!


domenica 6 giugno 2010

Confettura di peperoncini








Anche questa è una di quelle confetture un po' strane che si trovano nei pranzi particolari oppure in quei negozi bellissimi dentro quei piccoli barattolini di vetro con quelle scritte a volte un po' particolari...come riduzione di....  una volta ho comprato una confettura di Vin Santo...era piccolo il barattolo, ma molto buona la marmellata, se si può parlare di marmellata! Però io amo avere tutti questi piccoli barattoli con dentro le confetture, le marmellate, le riduzioni ecc...
Questa che vi sto postando è molto buona con i bolliti, non è dolcissima ma è piccante abbastanza.

Ingredienti

200 grammi di peperoncini piccanti
800 grammi di peperoni
sale q.b.
1/2 bicchiere di vino rosso
500 grammi di zucchero

Lavare, dividere in due per la lunghezza, togliere i semi e tagliare a pezzetti i peperoncini e lo stesso con i peperoni. Dopo averli puliti e tagliati  metteteli in una casseruola con lo zucchero, il vino e il sale, accendete la fiamma e coprite la pentola con un coperchio,  fate cuocere i peperoncini per circa un’ora.


Trascorso questo tempo spegnete il fuoco e passate tutto al passaverdura, insistendo molto per le tante bucce, in modo da fare uscire il più possibile la polpa dei peperoncini e peperoni.
Una volta finito di passare la confettura mettete il composto ottenuto sul fuoco basso e, girando molto spesso, fate cuocere per un’altra mezz’ora.
Quando la confettura di peperoncini sarà pronta, spegnete e mettetela subito nei vasi, poi chiudete con i tappi e rovesciateli; lasciateli così fino a quando si saranno raffreddati.
Una volta freddi metteteli in una pentola, copriteli con l’acqua fredda e fateli bollire per 20 minuti. Fateli freddare nella loro acqua e riponeteli al buio.



Confettura di cipolle di Tropea






Questa è una delle confetture, insieme a quella di peperoncini, che più amo, si può mangiare con i bolliti e con tutti i formaggi stagionati, pecorino di fossa, di grotta,  ieri l'ho mangiata con un pecorino di Pienza invecchiato nel carbone.... Insomma i buoni formaggi non ci mancano, impariamo a fare le marmellate con cui mangiarli. Questa ricetta l'ho presa da GialloZafferano.it









Ingredienti

1 kg di cipolle di Tropea (controllate che non abbiano il germoglio)
2 foglie di alloro
3 chiodi di garofano
1 bicchierino di cognac
1 cucchiaio di uva sultanina
1 bicchiere di vino bianco
300 grammi di zucchero semolato
300 grammi di zucchero di canna

Sbucciate e lavate le cipolle, togliete eventuali germogli, tagliatele a metà e affettatele inmodo sottile (io ho usato il cutter, vengono bene e si piange molto meno). Mettetele in una ciotola e aggiungete i due tipi di zucchero, l'alloro, i chiodi di garofano, il cognac e il vino, mescolate bene e lasciate macerare per 6-8 ore, andando ogni tanto a mescolare. Passato questo tempo, mettete tutto in una pentola, aggiungete l'uvetta e portate ad ebollizione, lasciatela sul fuoco bassissimo fino a che si addensa, all'incirca 25-30 minuti. Spegnete il fuoco, mettete la marmellata nei vasi, chiudeteli con i coperchi, che devono essere nuovi, poi una volta freddi metteteli in una pentola, copriteli di acqua (l'acqua deve superare i tappi almeno di 2 centimetri) e da quando l'acqua inizia a bollire calcolate 20 minuti. Passato questo tempo spegnete il fuoco e fate raffreddare completamente l'acqua prima di togliere i barattoli. Riponeteli al buio come tutte le marmellate.