giovedì 29 aprile 2010

L'acqua cotta della mia nonna


La Storia
L’acqua cotta della mia nonna, diversa dalle tante che si trovavano e si trovano in tutta la Toscana, molto più semplice. L’acqua cotta era un mangiare molto povero che preparavano i mandriani durante le lunghe attese guardando le bestie che pascolavano, o quando le portavano d'estate e mangiare erba fresca nelle zone del Casentino, oppure i carbonai quando andavano nei boschi a fare le carbonaie e stavano fuori diversi giorni, tutti si portavano dietro olio sale un pezzo di pane che già non era morbidissimo, carne secca e un pezzo di baccalà ovviamente secco. Poi quando era ora di mangiare mettevano nell’acqua un mazzo di erbe trovate al momento nei campi, ci buttavano dentro il soffritto di pancetta e cipolla e poi il baccalà e le patate. Questo è quanto riporta Leo Codacci nel suo libro “Civiltà della tavola contadina” che parla di quel pezzo di Toscana, la Maremma appunto, oggi ricercatissima da un turismo molto esigente, ieri terra di malaria, terra aspra e dura, Maremmamara appunto. E poi c'erano le donne che restavano a casa e dovevano dar da mangiare ai figli, che erano sempre tanti, e così andavano nell'orto dietro casa e prendevano le poche erbe e le mettevano nell'acqua e ogni tanto, quando si salvavano dalle razzie quotidiane di padroni senza scrupoli, ci mettevano anche qualche uovo. Adesso vado a raccontarvi la ricetta della mia nonna.

Ingredienti

1 etto di sedano a testa, (se ci sono 10 persone sarà 1 chilo così per le altre cose)
1 cipolla grande bianca a testa, se è tempo usate quelle schiacciate grandi
1 etto di coste a testa, per le coste prendete le bietole quelle grandi e usate solo la parte inferiore
carote, le carote si mettono solo per un effetto ottico, 1 se si è in pochi 3-4 se in 10 o più
1 barattolo di pelati piccolo o grande a seconda della quantità di verdure o pomodori freschi
sale e pepe

Prendete un tegame dai bordi un po' alti, (vedete come deve essere in cottura) metteteci dell'olio extravergine di oliva (d'ora in poi evo) due spicchi di aglio schiacciati, fateli imbiondire e poi toglieteli. Dopo aver lavato accuratamente le verdure, cominciate a tagliarle a tocchetti e mettetele via via nel tegame, iniziate con le verdue più dure, il sedano, e continuate molto lentamente in modo che le stesse si appassiscano, vedrete infatti che all'inizio riempiranno il tegame e quando inizieranno a perdere acqua diventeranno poche poche. Una volta finito mettete un piccolo barattolo di pelati schiacciati con la forchetta o passati, in estate potete mettere pomodori freschi, ricoprire il tutto con acqua bollente, regolate il sale e incoperchiate. Un'ora di cottura a fuoco medio basso, le verdure devono essere cotte ma non spappolate...a fine cottura rompete un uovo a testa (deve rimanere intero) dentro l'acqua cotta. L'uovo si cuocerà subito e potete iniziare a fare i piatti. Se qualcuno vuole mettere del pane abbrustolito va bene, mettete un ramaiolo abbondante di verdure e sopra l'uovo. Una generosa macinata di pepe e un giro d'olio....una delizia.

3 commenti:

  1. Che invitante che è!!
    Sarebbe bello mangiarlo insieme a tanti amici!
    Baci!

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  2. infatti è un piatto che solitamente si fa quando si è in tanti...io anni fa ho comprato un tegame che uso per 15 persone e la faccio spesso nelle grandi cene...però mio marito ieri sera l'ha divorata anche se eravamo in due... un bacio anche a te!

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  3. questa acqua cotta fa venire l'acquolina in bocca, sembra buonissima! Complimenti Tamara, una buona idea condividere con gli altri il tuo sapere culinario, conoscendo la tua famiglia, posso testimoniare che avete un'ottima tradizione!

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